Può capitare che una gravidanza inizi e proceda senza particolari problemi, fino a quando però sopraggiunge un inconveniente improvviso e, altrettanto all'improvviso, il bimbo nasce prematuro.

Si definisce prematuro un neonato che nasce molto in anticipo rispetto alla data presunta del parto. Se un bimbo nasce prima del termine è chiaro che ci siano in seguito problemi da affrontare. La prima durissima prova la deve affrontare proprio lui, per abituarsi a vivere fuori dal grembo materno, pur essendo ancora così piccolo. Tanti poi i dubbi dei genitori, sopratutto legati alla sua crescita, alla sua salute e al suo sviluppo. Nonostante lo svantaggio iniziale però, una volta superato il primo periodo e le prime difficoltà, i bimbi nati prematuri hanno tutte le carte in regola per poter crescere forti e sani al pari degli altri bambini nati a termine. Anzi, i bambini prematuri solitamente raggiungono rapidamente il loro potenziale genetico di crescita e il recupero in alcuni casi è davvero sorprendente. Proprio con questa certezza, i genitori devono occuparsi del loro bambino senza paura, senza eccessivi timori, in quanto cresceranno benissimo.
Credits: Foto di @PublicDomainPictures | Pixabay
Come dicevamo prima, un bambino nato prematuro è colui che nasce prima della 37esima settimana di gestazione, ma è chiaro che occorre fare un'ulteriore distinzione tra chi nasce alla 36esima settimana o alla 30esima. Se nasce molto tempo prima infatti, la maturazione degli organi e dei vari apparati non è ancora completa. I bambini prematuri sono anche quei piccoli che nascono “sottopeso”, ovvero con un peso che difficilmente raggiunge i 1.500 grammi o peggio ancora nemmeno i 1.000 grammi. Può succedere che per questi motivi il bimbo debba restare in ospedale qualche giorno e, in alcuni casi, anche alcune settimane, in modo che possa avere tutte le cure necessarie per non avere problemi in seguito.
Il ritorno a casa dall'ospedale
Dopo un periodo di ricovero, finalmente mamma e bimbo tornano a casa. È molto importante che, anche dopo le dimissioni dall'ospedale, si mantenga un utile collegamento con l'ospedale, o meglio ancora con i dottori che hanno preso in cura il bimbo. Verranno quindi in seguito individuati i controlli e gli interventi necessari per affrontare le singole problematiche che possono interessare la salute del bambino, con una particolare attenzione per le visite che dovrà fare, quindi la visita oculistica, audiometrica, neurologica, oltre alle varie ecografie. Può servire quindi segnarsi tutte le date, in modo da garantire un intervento tempestivo. Tutto questo periodo si chiama “follow-up”, ovvero un percorso in cui il bambino beneficerà delle cure, prestate dai diversi medici specialisti.
Credits: Foto di @PublicDomainPictures | Pixabay
Altri consigli utili per quando il bimbo tornerà a casa riguardano la quotidianità, ovvero il rapporto tra mamma, papà e bebè: tante coccole, tanta vicinanza e tanto amore, non fategli mancare niente di questi gesti. La mamma deve cercare di farlo sentire vicino a sé in modo particolare: quando lo tiene in braccio dovrebbe evitare spostamenti bruschi, poiché il bimbo deve sentirsi cullato e contenuto, stretto al rassicurante seno materno. Bisogna ricordare che aveva ancora qualche settimana per stare nel grembo della mamma prima di nascere a termine.