Meglio allattamento a richiesta o ad orario? Ecco alcuni consigli per le mamme

Marianna Di Pilla  | 02 Nov 2024
Allattamento a richiesta e orario

I pareri sono contrastanti tra gli esperti, ma anche tra quelle mamme che si trovano nella difficile fase dell’allattamento e non sanno bene come muoversi. Allattare il bambino secondo gli orari stabiliti dal pediatra o quando ha fame?

Probabilmente la risposta a questa (difficile) domanda è soggettiva. È necessario dare al bambino un certo ritmo, questo lo sappiamo. Se ad esempio il piccolo dorme circa 2 ore per ogni pisolino, le poppate avranno un ritmo di una volta ogni 2 o 3 ore.

Abituare il bambino a rispettare determinati step è molto importante, ne va del benessere dei genitori e del piccolo. Tuttavia mantenere uno schema troppo rigido potrebbe non giovare e soprattutto non essere adatto a tutti. Dall’altra parte però ci chiediamo: è un bene assecondare tutte le sue richieste?

Non sempre. Ecco che diventa essenziale trovare l’equilibrio tra allattamento a richiesta e orario. Saper riconoscere i bisogni del piccolo è importante. La mamma dovrebbe capire se il bimbo ha mangiato a sufficienza e se le urla corrispondono a una fame reale o il semplice bisogno di aver conforto.

Il bambino richiederà il latte quando ne ha bisogno


Purtroppo capirlo non è possibile e l’unico modo per “non sbagliare” è fidarsi dell’istinto del piccolo, il quale richiederà il latte materno in base alle proprie esigenze fisiologiche. Alcune volte le grida del bambino potrebbero non dipendere dalla fame e il suo desiderio di prendere il latte potrebbe derivare dalla necessità di ricevere un conforto immediato. Starà anche alla mamma seguire un poco il proprio istinto e cercare di interpretarlo.

Il bambino comunque, in linea di massima, è perfettamente capace di regolarsi da solo. Sanno a livello istintuale di quanto latte hanno bisogno. Alcuni bebè sentiranno il bisogno di assimilarne meno a ogni poppata, ma farne con maggior frequenza. Altri invece, mangeranno un numero inferiore di volte, ma ogni poppata durerà molto più a lungo.

L’allattamento a richiesta fa bene alla mamma

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L’allattamento al seno frequente porta diversi benefici anche alla mamma. Non tanto al suo corpo, quanto piuttosto alla sua capacità di nutrire il pargolo nelle quantità idonee. È uno dei modi migliori per mantenere costante la produzione di latte.

Nel momento in cui la donna mette al mondo il figlio il progesterone cala e si alza la prolattina, l’ormone della gravidanza adibito alla regolazione del latte. A “captare” questo ormoni sono gli alveoli mammari, i quali aumentano di numero quando le poppate sono ravvicinate. Ecco che la quantità di latte prodotto aumenta in relazione alla frequenza con la quale il piccolo viene allattato.

Tuttavia, quando il latte viene prodotto così velocemente, anche i livelli della proteina FIL (inibizione del latte) aumenta e, se il seno non si svuota, la concentrazione diventerà così alta da rallentare la produzione di latte.

Ovviamente il piccolo deve mangiare quando sente il bisogno di farlo, la mamma però può optare per utilizzare un tiralatte e nel caso conservare il latte per il futuro. Se viene conservato a -20° può durare anche un anno, cosa particolarmente positiva considerando che molte donne prima o poi torneranno a lavoro e, per rispettare i bisogni del piccolo, dovranno utilizzare il latte artificiale. Ovviamente quello in eccesso può essere anche buttato.

Quindi, per rispondere alla domanda: meglio allattamento a richiesta o a orario? Noi optiamo per la prima, ma sempre con moderazione, senza cedere agli estremismi e cercare comunque di seguire l’istinto di mamma. Il pediatra comunque saprà indirizzarvi al meglio.

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla


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