Home » Mamma » Infanzia » Il pesce azzurro nell'alimentazione dei bambini

Il pesce azzurro nell'alimentazione dei bambini

Ottimo cibo da far provare ai bambini dai tre anni in avanti, il pesce azzurro ha caratteristiche importnati per la nutrizione, ma va scelto rigorosamente fresco.

Il pesce azzurro nell'alimentazione dei bambini

Il pesce azzurro del Mar Mediterraneo è uno dei pesci più saporiti, anche se da alcuni di noi giudicato troppo forte e deciso come sapore; un ottimo pesce nostrano da apprezzare in vari modi e pietanze, seguendo le ricette ed i consigli tipici regionali.

Forse non tutte le mamme sanno che, se piace, è un ottimo pesce da introdurre anche nell'alimentazione dei bambini, con qualche piccola accortezza.

Cos'è il pesce azzurro?
Dal punto di vista economico il pesce azzurro è molto competitivo, infatti basta fermarsi a curiosare davanti ad una bancarella o una pescheria per rendersi subito conto di come questo pesce sia imbattibile nel prezzo rispetto ad altre specie molto più esose!
Come dice il nome, i pesci che appartengono a questa categoria hanno una colorazione argentata, tendente all'azzurro e al verde. Tra i più noti ci sono la sardina, l'alice o acciuga, lo sgombro e l'aguglia, ma anche lo spratto o papalina, l'alaccia, il lanzardo, la costardella, il suro o sugarello.



Credits: Foto di @Elle Katie | Pixabay
Come scegliere il pesce azzurro fresco e come conservarlo
Prima di tutto è bene rivolgersi al proprio pescivendolo di fiducia, verificare che il pesce sul banco sia appoggiato e contornato da abbondante ghiaccio. La velocità di trattare in modo corretto il pesce dopo la pesca è fondamentale, infatti deve essere mantenuta costante la catena del freddo e soprattutto dopo la pesca il pesce va immediatamente refrigerato.
In Italia i controlli sul pesce sono molto frequenti e vedono i Nas e gli organismi sanitari preposti adottare misure molto rigide per la vendita di pesce, così come multe “salate” per chi truffa a questo riguardo non rispettando i termini di legge della CE relativa all'istamina.
Consumare il pesce non oltre le 24 ore dall'acquisto ed evitare se possibile di congelarlo e scongelarlo (ogni passaggio che ne altera la temperatura non è benefico). Tenere il tonno, lo sgombro e le sardine in scatola una volta aperti in frigorifero e mai a temperatura ambiente. Non tenere mai del pesce fresco a temperatura ambiente.
Lavarsi sempre molto bene le mani prima di pulire il pesce.

Pesce azzurro per i più piccoli
Si consiglia di evitare di somministrare questa tipologia di pesce ai bambini molto piccoli, soprattutto se si serve confezionato in scatola (ad esempio sott'olio o al naturale), poiché, anche si si tratta di prodotti semilavorati e quindi sottoposti a temperature elevate durante l'inscatolamento, ciò non evita l'effetto dell'istidina.
Chiedere relativamente al momento della somministrazione più idoneo al proprio pediatra, soprattutto se il bimbo ha già manifestato delle risposte di tipo allergico o delle intolleranze. In ogni caso si consiglia di inserirlo nella dieta solitamente dopo i 3 anni di età.

Sindrome sgombroide
Come per tutti i pesci, la peculiarità legata alla bontà è sicuramente la freschezza, la quale se vien meno compromette la qualità organolettica e sensoriale del pesce stesso. Legata al pesce azzurro e ad una ipotetica cattiva conservazione vi è la sindrome sgombroide; i sintomi iniziali potrebbero essere confusi perché assai simili a quelli di un'allergia, ad esempio naso che cola, pelle arrossata, prurito e gonfiore localizzato alle mucose, male alla testa. Questi sintomi sono legati all'istamina contenuta nel nostro corpo, che vien liberata a seguito del contatto con una sostanza allergizzante (allergene).
In questa sindrome l'organismo va a produrre una riposta allergica a seguito del contatto con due sostanze, la cadaverina e la putrescina, derivanti dal deterioramento della parte proteica del pesce.
I sintomi fortunatamente non si evolvono e non cronicizzano, dunque non rappresentano un livello elevato di pericolosità; è comunque meglio, soprattutto se a manifestare tali sintomi sono i bambini, farlo presente al pediatra o al medico curante.

Di © Riproduzione Riservata
CONDIVIDI

GOOGLE ADS