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Figli che dividono la camera: aspetti della condivisione degli spazi

Non sempre i genitori sono in grado di garantire ai loro figli una camera individuale: si devono quindi affrontare i problemi di condivisione degli spazi e di collaborazione tra fratelli

Figli che dividono la camera: aspetti della condivisione degli spazi

La maggior parte dei genitori vorrebbe che i figli avessero ognuno la propria camera, ed è anche il sogno di quasi tutti i bambini. Le camere individuali per bambini costituiscono oggi la norma sociale. Purtroppo i prezzi degli immobili non permettono sempre alle famiglie di acquistare un alloggio abbastanza grande da dare a ogni figlio una camera. Alcuni fanno di tutto, con il poco spazio a disposizione, perché la coabitazione tra fratelli sia più leggera possibile, dividendo gli spazi in modo che ogni figlio abbia il suo. Altri invece valorizzano la condivisione, una relazione fraterna più concreta, anche se non è sempre armoniosa. È così che i figli imparano a prendere in considerazione i bisogni degli altri, a elaborare compromessi ma hanno meno opportunità di sviluppare qualche aspetto della loro personalità.

Nonostante gli sforzi dei genitori a mantenere una coesistenza pacifica ogni figlio rivendica quasi sempre a un certo punto il proprio terreno, soprattutto quando i figli hanno una differenza di età importante o quando non sono dello stesso sesso. I limiti della coesistenza si trovano nel fatto che i bambini in questi casi non hanno sempre lo stesso ritmo di vita. Il più giovane ha bisogno di dormire di più mentre il più grande ha bisogno di calma per i compiti. La riuscita a scuola è anche vista come una forma legittima di affermazione di sé. Tutto gira intorno a questa affermazione quando ci sono problemi di condivisione degli spazi e questo diventa un problema vero e proprio al momento dell’adolescenza, quando si forgia la propria personalità.

Credits: Foto di @Виктория Бородинова | Pixabay
Dividere la stessa camera può quindi essere un'esperienza positiva per i figli fino a una certa età! Finché sono piccoli fratelli e sorelle che dividono la stessa camera dicono spesso di voler rimanere insieme. E questo si verifica soprattutto se sono bambini dello stesso sesso con una minima differenza di età. Dividere la camera presenta vantaggi e inconvenienti. Quando sono piccoli, i bambini non hanno bisogno di solitudine ma di vitalità. E se c’è la possibilità di dare una camera a ogni figlio quando sono piccoli meglio tenerli ugualmente nella stessa camera e fare delle altre a disposizione delle stanze per il gioco da condividere fra loro.

Dividere la stessa camera calma i bambini: dormono meglio e fanno meno incubi perché sentono una presenza protettrice vicino. Se ogni bambino ha i propri giocattoli, questi sono prestati ed è come se ognuno ne avesse di più. I bambini imparano anche a vivere rispettando l’altro, a risolvere i loro conflitti senza l’aiuto dei genitori. La complicità cresce pensando anche al fatto che hanno uno spazio tutto loro “vietato agli adulti”.

Il più grande si prende anche la responsabilità di proteggere il più piccolo. Alcuni genitori hanno timore di far condividere la camera a due figli di sesso opposto. La separazione si farà da sé quando il più grande avrà raggiunto l’adolescenza. Finché sono piccoli la nudità non ha importanza fra loro quindi non esiste motivo per separarli a tutti i costi. Ai vantaggi seguono gli inconvenienti. Obbligare due bambini a dividere la stessa camera se il loro desiderio è diverso impedisce loro di crescere.

Quando il più grande in particolare esprime il desiderio di avere una camera tutta sua è meglio accontentarlo, nel limite del possibile. Inoltre non è consigliato far dividere la camera a bambini in numero dispari: in una camera con tre bambini, ad esempio, c’è il rischio che uno si prenda di gelosia per l’intesa istaurata tra gli altri due che potrebbero provare un piacere perverso a coalizzarsi contro di lui, soprattutto se più piccolo. Infine se il più grande si prende la responsabilità di proteggere il più piccolo questa responsabilità rischia di sfociare in una situazione patologica: molti possono approfittarne  per comandare il più piccolo e giocare al tiranno. L’intervento dei genitori deve essere immediato.

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