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Bambini e ordine

Ordine sinonimo di noia, regole e severità? Non è detto, può anche essere visto come un gioco, utile e per niente pesante.

Bambini e ordine

Alla parola ordine si associa immediatamente il significato di: rigore, disciplina, regole da rispettare e severità. A chi di noi ha qualche annetto, la memoria evoca magari la figura austera e rigida della signora Rottermeier, del cartone animato Heidi.
In realtà abituare i bambini all'ordine in modo graduale e proporzionato alle diverse età, senza avere troppe pretese, ha lo scopo di farli crescere, diventare autonomi, responsabili, in modo però assolutamente sereno e non “da caserma”.
Durante la crescita del bambino, le regole legate alle buone abitudini e al saper stare in società sono tantissime e di diversa difficoltà in relazione all’età, alla capacità di concentrazione, alla predisposizione, alla metodologia educativa scelta e a tanti altri fattori.


Credits: Foto di @Fotorech |Pixabay


La funzione attentiva, cioè quella capacità di sapersi concentrare su una determinata attività fino a portarla a termine, è una cosa che si impara gradualmente e permette al bambino di procedere nel suo cammino verso l’indipendenza, ad esempio imparando a lavarsi le mani prima della pappa, ad infilarsi i vari indumenti da solo, ad usare il vasino, ecc.
La crescita psicologica in questo senso è fortemente accompagnata e sostenuta dalla componente pedagogica/educativa, il “condurre” il bambino verso l’autonomia è il compito arduo che spetta al genitore ogni giorno.
Il bambino non va iperstimolato: troppi stimoli potrebbero avere l'effetto di portarlo verso una sorta di mondo caotico, che lo distrae, lo deconcentra e lo fa passare da un’attività all’altra troppo velocemente, senza avere il tempo adeguato per godere di ogni singolo passaggio evolutivo e di crescere conoscendo i propri limiti e poterli gradualmente superare.

Come cominciare ad educare un bambino all’ordine?
All’inizio ad esempio sarà sufficiente ogni tanto, non in modo troppo perentorio o “da planning aziendale”, farsi aiutare a rimettere in ordine la stanza, ricollocando i diversi giochi al loro posto. Il tutto dovrà essere fatto con naturalezza, leggerezza, come un gioco nel gioco, senza imposizioni o forzature.
Facciamo un esempio pratico, se decidiamo di giocare con le costruzioni, chiediamogli di costruire insieme qualche cosa, una torre. Se il bambino lancia i pezzi e dimostra poco interesse, proviamo a costruire insieme a lui, mostriamo per primi interesse, non facciamo l’errore di demordere e cambiare repentinamente il gioco proposto, poiché con ogni probabilità anche la seconda proposta sarà accettata per poco tempo. Mettiamo poi a disposizione una bella scatola, andrà benissimo quella delle camicie del papà, o quella dei biscotti o della pasta, e indichiamo al bambino di rimettere dentro i vari mattoncini: questo è il gioco nel gioco, che porta all’ordine, alla capacità di imparare.
Qualsiasi gioco va presentato rispettando dei tempi, in modo ordinato, mai frettoloso, evitando di tirare fuori dieci giochi diversi tutti insieme, perché la capacità di concentrazione verrebbe a mancare, mentre la lentezza dev’essere sempre rispettata.
Non trasmettere ansia, ma calma, relax, queste sono le parole chiave.

Credits: Foto di @Prashant Sharma | Pixabay

 

Esiste un bellissimo gioco che è possibile proporre ai bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni: Riccioli d’oro e i tre orsetti. Questa è la storia di una bambina che trova nel bosco una casetta, abitata da tre orsetti, madre, padre e il loro cucciolo; ovviamente nella casetta ci sono tre sedie, tre piatti, tre scodelle, tre letti, tutti di grandezza diversa in base al possessore. Il gioco consiste nel trovare per ogni orsetto il tavolo, la forchetta, il piatto, il lettino delle dimensioni giuste. In questo modo si abituerà il bambino al ragionamento e all’ordine delle cose, all’associazione grande/piccolo ecc.

Dai 3 anni in poi i bambini partecipano attivamente alla vita familiare e amano aiutare ad esempio ad apparecchiare tavola, conoscendo così dove le varie stoviglie, i tovaglioli e le cose della casa sono normalmente collocate e dove poi vanno riposte.
Essere genitori richiede tanta pazienza e uno sconfinato amore, i risultati di tutto questo impegno, però si vedono e sono il dono più grande del mondo.

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