Home » Mamma » Infanzia » Bambini e emozioni

Bambini e emozioni

Come educare i bambini ai sentimenti fin da quando sono ancora nella pancia materna.

Bambini e emozioni

I bambini già quando sono nel grembo della mamma percepiscono tutte le emozioni, positive e negative, che vengono loro trasmesse. Il dialogo tra la mamma e il feto è molto importante, così come tutti i gesti che si compiono. Ascoltare musica classica piuttosto che di genere rock, parlare al pancione accarezzandolo, ridere con il feto, piangere per una situazione brutta: sono tutti momenti che il piccolo percepisce e in qualche modo fa suoi.

Sono tutte cose a cui spesso, non facciamo caso, eppure secondo gli esperti è davvero indispensabile dialogare con il bebè all'interno del pancione, ma è altrettanto indispensabile anche continuare a farlo anche quando sarà nato. Creare un ambiente calmo e tranquillo, farlo crescere con le emozioni che vogliamo trasmettergli, e quindi parliamo di cose positive. Per questo motivo, il bambino deve essere tenuto lontano da litigi, da ambienti “pesanti”, da situazioni familiari nervose, e ovviamente da violenza di ogni tipo. Non solo infatti, il bambino percepirà tutto ciò che gli sta intorno, ma ne varrà del suo futuro. Crescerà con l'insicurezza che lo contraddistinguerà in questo mondo che, in particolar modo oggi, ha bisogno di tutto tranne che dell'insicurezza. Crescerà con tanti dubbi e avrà sempre paura di reagire e, semmai lo farà, la sua sarà un'imitazione di quello che ha visto fare ai più grandi. Se vedrà i genitori litigare, userà lo stesso metodo per farsi valere, magari dicendo parolacce e gridando.
Credits: Foto di @Amanda McConnell | Pixabay
Le emozioni per un bambino sono importanti e sono sentimenti che si possono trasmettere anche attraverso giochi e attività di società per tutte le età, anche per i bambini a partire dai 3 anni. Soprattutto alle insegnanti vengono proposti libri contenenti materiale psicoeducativo con supporti che possono essere utilizzati nell'ambito della psicoterapia e del counseling individuale. Vi sono giochi in cui il bambino dovrà pensare, dovrà sentire e dovrà superare alcune situazioni difficili, vi sono le carte delle emozioni che rappresentano diversi stati d'animo e da cui partono poi le diverse attività. Esiste inoltre, tra i giochi emotivi, anche una sorta di “barometro”, una ruota che il bambino girerà e che poi dovrà spiegare cosa significa il determinato stato emotivo che verrà fuori. Si tratta di aiuti da cui poi partiranno i diversi giochi in cui il bambino si immedesimerà. Scopo di questi libri-gioco, è quello di rendere partecipe il bambino e far tirare fuori tutte le emozioni possibili, senza tralasciare nulla.

Un bambino che esterna i propri sentimenti a seconda della situazione in cui si trova, è già a metà dell'opera, nel  senso che non si terrà tutto nascosto dentro di sé e eviterà di tenere per sé anche situazioni particolari senza nemmeno chiedere aiuto. Il consiglio per i genitori quindi è quello di far vivere il bambino in un ambiente sereno e di proporgli dei giochi in cui si debba mostrare il carattere.   Un aiuto concreto lo daranno sicuramente le scuole, ma i primi tre anni di vita del bambino sono i più importanti, secondo gli esperti del settore, in quanto si determina il carattere che avrà poi da grande e che gli servirà per affrontare la vita. 

Di © Riproduzione Riservata
CONDIVIDI

GOOGLE ADS