Le allergie respiratorie colpiscono sempre un maggior numero di persone, compresi i bambini. In questo paragrafo ci occupiamo infatti di allergie respiratorie nei più piccoli, spiegheremo cosa sono, come si manifestano, come comportarci, quando chiamare il pediatra e soprattutto come prevenire

L'allergia respiratoria colpisce i bambini a partire dai 2 anni e si può definire come reazione esagerata del sistema immunitario che riconosce come “nemiche” sostanze che di solito sono innocue per l'organismo.
Un bambino prima dei due anni può presentare un'allergia di tipo alimentare, dopo invece può subentrare l'allergia respiratoria.
Ma come si manifesta? Quali sono i sintomi?
L'allergia si manifesta con sintomi specifici, primo tra tutti la difficoltà di respirazione, poi ci può essere un respiro sibilante oppure la respirazione a bocca aperta.
Altri sintomi possono essere determinati dal pallore in volto,o dal sudore durante le ore notturne.
Cosa fare in caso di allergia respiratoria?
Trattandosi di allergie da polline o acari di polvere, la prima cosa da fare è quella di tenere il bambino lontano da queste sostanze, e magari portarlo qualche giorno (anche un week end) in montagna. Va bene anche il mare ma solo nella stagione primaverile.
Altra cosa importante è tenere il bambino lontano, per quanto possibile dalla polvere, bonificando gli ambienti domestici utilizzando aspirapolveri con dei filtri speciali. Inutile dire che se mamma e papà fumano in casa, è bene da questo momento in poi evitare di farlo.
Se invece vi sembra il caso di intervenire con una precisa terapia, dovete assolutamente consultare il pediatra che vi consiglierà quella migliore per il vostro bambino.
La cosa che dovete assolutamente evitare, è quella di sottovalutare i sintomi. Ricordatevi che anche un bambino può effettuare i test allergologici che sono ovviamente indolori e senza alcuna controindicazione. Eliminate anche l'emissione dei deodoranti per l'ambiente, che in persone già allergiche, irritano le vie respiratorie.
Credits: Foto di @Andrea Piacquadio | Pexel
Esami consigliati
Uno degli esami che il pediatra può prescrivere è sicuramente il prick-test. Si tratta di applicare delle gocce di estratti allergenici sulla cute che viene poi sfiorata con la punta di una lancetta per verificare la reazione.
Un altro esame è il rast-test dove si dosano nel sangue le IGE prodotte.
In casi più importanti, occorre proseguire con altri test. Per questo occorre portare il bambino in centri specialistici per effettuare la spirometria. E se non dovesse bastare, bisognerà eseguire un approfondimento diagnostico o terapeutico.
Le allergie possono far insorgere l'asma
Dalle allergie può insorgere anche una malattia: l'asma. Si tratta di un'infiammazione delle vie respiratorie e uno spasmo della muscolatura che avvolge i bronchi. Se i genitori soffrono di asma il bambino ha il 60% di possibilità di soffrire della stessa malattia. Scende al 40% se a soffrirne è solo uno dei genitori. Se si tratta di un disturbo lieve che provoca una crisi al mese, si può prevenire somministrando al bimbo del cortisone per via inalatoria, ma deve essere prescritto dal medico. Se invece gli attacchi d'asma sono frequenti, si può, oltre al cortisone, agire con un broncodilatatore. Sono decisioni queste, che vanno prese esclusivamente con il pediatra o comunque con uno specialista. Mai agire da soli!