È una dura legge, ma lo sport insegna: accanto a un vincitore c’è sempre uno sconfitto.
Trarre il meglio da ogni esperienza, anche dalle sconfitte della vita. Questo è ciò che devono imparare i figli adolescenti.
Perdere non appartiene solo alle competizioni sportive, capita a tutti nella vita quotidiana e, seppur difficile da digerire, la sconfitta va gestita per sfruttarla al meglio per migliorarsi sempre.
I giovani di oggi, però, sembra fatichino molto a tollerare e accettare i fallimenti. Per questo hanno bisogno di genitori che, con amore e pazienza, facciano loro capire il valore della perdita.
Vediamo insieme come superare uno sbaglio per poter tornare a lottare più forti di prima.
Chi porta sulle spalle il peso di molte sconfitte può trasformare i propri errori in uno stimolo per fare sempre meglio. Ciò che infatti distingue un campione da un atleta comune è la resilienza, intesa come la capacità di piegarsi senza spezzarsi. Chi è resiliente non si lascia abbattere da una sconfitta e ne esce rafforzato, perché analizza i suoi errori e trova le giuste soluzioni per tornare a vincere.
Ogni volta che nella vita sportiva, scolastica o personale si esce battuti, è importante fermarsi, osservare come ci si sente e in che modo è sopraggiunta la sconfitta, individuando gli errori da non ripetere per migliorarsi.
Una tecnica che i genitori possono insegnare ai figli che hanno fallito in qualcosa, è quella della visualizzazione, attraverso la quale si può invitare il ragazzo a ripercorrere l’errore attraverso alcune domande come: “Cosa c’è stato di buono in ciò che hai fatto?”, “Come hai vissuto gli attimi in cui ti sei accorto che stavi sbagliando?” “Cosa potresti cambiare per migliorare?”.
Rivivendo i passaggi che hanno portato alla perdita si può trovare la giusta soluzione al problema. Non fuggendo le proprie colpe ma rielaborando l’accaduto, anche se doloroso, ci si può infatti rialzare e riprovare a vincere.
Secondo William Frey, docente nel Minnesota ed esperto sul tema del pianto, versare lacrime per motivi emozionali ha l’effetto di rilassare l’organismo, scioglie la tensione e libera dallo stress.
Piangere restituisce all’organismo una condizione di equilibrio e benessere che è di fondamentale importanza per lenire il dolore della sconfitta.
È fondamentale che genitori e insegnanti sviluppino nel bambino il senso della competizione, ma anche quello del divertimento, e l’accettazione ai fallimenti.
Nello sport, per esempio, va insegnata la passione per quell’attività, il saper stare all’interno di una squadra e la bellezza del gesto atletico, più che la ricerca della vittoria ad ogni costo. In questo modo il bambino crescerà in modo “vincente” imparando anche a perdere in ogni ambito della vita, cosa che invece accadrà difficilmente se il piccolo viene caricato eccessivamente di responsabilità e aspettative, magari fuori dalla sua portata.
Capita a tutti di sbagliare, quindi è inutile perdere troppo tempo a pensarci, meglio concentrarsi sulla soluzione, piuttosto che sul problema.
Non bisogna badare ai particolari di minore importanza, se si tralasciano i dettagli si è maggiormente focalizzati e pronti a rimediare alle situazioni.
Passare sopra agli errori e andare avanti, dimenticandosi di ciò che è accaduto senza sentirsi incapaci o stupidi. Concentrarsi sul presente e su ciò che si può migliorare. Cercare di capire come può essere accaduto l’errore e analizzare la situazione mentalmente. In questo modo si sarà più attenti nel caso in cui il problema dovesse ripresentarsi.
La stanchezza è spesso la causa principale degli errori; bisogna assicurarsi di riposare e dormire abbastanza per non perdere a causa dell’affaticamento.
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