La rosolia è una malattia esantematica causata da un virus che, se passata da bambini, non provoca conseguenze, mentre se viene contagiata una donna incinta può provocare problemi molto gravi per il feto.

Tra le analisi che i ginecologi prescrivono di routine a tutte le donne in attesa di un bimbo c'è il test per verificare se sono immuni alla rosolia.
L'immunità nei confronti di questa malattia può avvenire sia se da piccole siete state vaccinate (come nella maggior parte dei casi) sia se siete già entrate in contatto con il virus.
Se risulta che siete immuni potete stare tranquille perchè il vostro corpo ha già gli anticorpi necessari a combattere il virus, se anche avvenisse il contagio durante la gravidanza, prevenendo cosí lo svilupparsi della malattia.
In Europa la maggior parte delle bambine sono state vaccinate da piccole, quindi la possibilità di essere esposte alla malattia in età adulta è molto bassa.
In ogni caso l'estrema gravità delle conseguenze che può subire il bebè al contrarre la malattia durante i 9 mesi di attesa fanno sì che questo semplice controllo sia tra i più importanti del primo trimestre di gravidanza.
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Cosa potrebbe succedere al bebè se si contrae la rosolia durante la gravidanza?
Un'infezione di rosolia durante il rpimo trimestre può causare aborto spontaneo, infezione placentare o morte fetale, ma potrebbe anche non causare nessun tipo di problema al feto, visto che la placenta costituisce una valida barriera circa dalla settimana 12 alla 28 di gestazione.
Un'altra delle conseguenze più probabili di un'infezione di rosolia durante la gravidanza è che il bebè possa presentare la sindrome da rosolia congenita che provoca sordità, problemi agli occhi, malformazioni del cuore e problemi neurologici. Questi sintomi in molti casi non si manifestano direttamente alla nascita, ma emergono in seguito, durante l'infanzia.
Se l'infezione avviene durante le prime 12 settimane di gravidanza è molto probabile (85% dei casi) che il bebè soffra di rosolia congenita, mentre la percentuale diminuisce drasticamente a partire dalla sedicesima settimana, infatti il rischio di danno fetale si riduce con il progredire dell'età gestazionale.
Cosa fare se non si è immuni alla rosolia?
Se il test rivela che non si è immuni alla rosolia vuol dire che c'è la possibilità di sviluppare la malattia durante la gravidanza.
Effettuare il vaccino dopo essere rimasta incinta non è possibile, ma si possono prendere alcune precauzioni per limitare il rischio di contagio della malattia:
Verifica se eventuali altri figli o altri membri della famiglia sono vaccinati. In caso contrario procedi al più presto a vaccinarli per evitare che possano contagiarsi.
Se vieni a sapere anche di un solo caso di rosolia nel tuo ambiente, per esmepio al lavoro o alla scuola dei bambini, evita assolutamente di frequentare persone che possano essersi contagiate. Se necessario non andare al lavoro e tieni a casa i bambini da scuola.
Se hai previsto di fare un viaggio durante la gravidanza informati prima ed evita quei paesi dove la rosolia è più frequente.
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Come posso sapere se è avvenuto il contagio?
I sintomi della rosolia sono molto indefiniti, in ogni caso mal di testa improvviso, malessere generale e febbre bassa possono essere dei campanelli d'allarme per farti sospettare di essere stata contagiata. In questo caso rivolgiti imemdiatamente al tuo medico che ti prescriverà le analisi necessarie.