Quanto può essere pericoloso il caffè durante la gestazione? E' veramente dannoso? Quali sono le conseguenze? Facciamo un po' di chiarezza

L'assunzione di caffè in gravidanza rimane una diatriba tra le diverse filosofie nelle medicina ginecologica per il suo contenuto alto di caffeina.
Gli studi effettuati sino ad oggi sono diversi e spesso contrastanti, per alcuni fa malissimo, mentre per altri, con moderazione, è tollerato.
Rimane ugualmente per tutti che l'eccesso, ma questo anche se non si è in stato interessante è assolutamente da evitare.
Come mai non si ha una unica visione della situazione? Come è meglio comportarsi?
Il caffè: pro e contro
Questa bevanda viene spesso messa sul banco degli imputati per i suoi effetti collaterali dovuti al contenuto di caffeina (60-80mg per una tazzina di espresso). Escludendo problemi di allergie, se consumato moderatamente può anche avere dei benefici come una riduzione della fame e aumento della termogenesi (brucia calorie), stimolazione delle funzioni gastriche in aiuto alla digestione, miglioramento dell'umore e come anti-fatica. Ma se assunto in dosi eccessive può causare tachicardia, ipertensione e stati ansiosi, acidità di stomaco e reflusso gastrico, riduzione dell'assimilazione di calcio e ferro favorendo l'osteoporosi e l'anemia. Ovviamente per una donna in stato interessante, è assolutamente sconsigliabile.
I possibili problemi
Sulle conseguenze dell'assunzione del caffè in gravidanza si apre un mondo, che finisce anche nelle credenze popolari. Ricordate però che sono solo dicerie, leggende, basatevi solo su dati scientifici e provati e per qualsiasi dubbio chiedete al medico. Rimane stabilito che troppo caffè, per la futura mamma, ma anche per una qualsiasi altra persona, può generare disturbi al fisico, come già abbiamo illustrato prima.
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Gli studi: quali sono le difficoltà
Fare uno studio specifico sulle donne incinte è difficile. Vengono fatte delle analisi a campione e su un numero limitato di gestanti.Per parlare di verifica scientifica dovrebbero essere fatte delle prove con tutte le casistiche di assunzione di caffè, da zero sino ad arrivare ad un consumo eccessivo. Quale mamma assumerebbe dosi esagerate di caffè per provare delle ipotesi della scienza? Nessuna, ovviamente. Rimangono quindi dei dati approssimativi sul rapporto gravidanza-assunzione di caffè e non delle vere prove scientifiche sui danni derivati dall'assunzione di caffeina.
Cosa è meglio fare
Sicuramente il consiglio migliore è il buon senso e la morigeratezza. È quindi possibile assumere del caffè, ma riducete molto le dosi, il caffè mattutino è anche concesso se associato ad una buona colazione. Ricordate che per un fisico sano la dose massima di caffeina è di 300mg, una tazzina di espresso ne contiene 80mg, è quindi quasi il 30%, non vi sembra abbastanza?
Valutate anche la possibilità di non assumere proprio caffè, è solo per un periodo ben definito, poi potrete tornare a berlo, dopo il parto, senza problemi.
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Alternative al caffè
Si potrebbe optare per il decaffeinato che ne contiene molta meno, siamo a 4mg circa per tazzina, però vengono impiegati agenti "decaffeinizzanti" che sono sostante chimiche, tollerate dal nostro corpo, ma ovviamente le si possono evitare.
Le possibili alternative? Un surrogato è il caffè d'orzo, non ha nessuna controindicazione e il sapore è abbastanza simile, ovviamente non è l'espresso, ma ricorda certamente quello originale.
Potete anche scegliere di usare delle tisane, anche da farsi da sole, sono piacevoli e utili anche per altri piccoli disturbi. Fate attenzione perché anche il tè ha la caffeina, quindi meglio orientarsi ad altri tipi di tè, come quello rosso.