Far capire ai figli che la famiglia è una squadra i cui tutti devono contribuire: piccoli consigli e trucchi del saper vivere insieme dividendosi i lavori

Il concetto di famiglia e soprattutto tutti i valori legati ad essa sono da insegnare molto presto ai propri figli, o meglio sono da “far passare” soprattutto attraverso il buon esempio, i modelli che ogni giorno noi genitori possiamo e dobbiamo mettere a loro disposizione per farli crescere in maniera armoniosa.
Fin da bambinia la famiglia dovrebbe essere vista come una squadra, cioè un gruppo di persone molto unite tra di loro che collaborano per raggiungere insieme degli obiettivi, sia nelle piccole che nelle grandi cose. Vediamo qualche esempio.
Apparecchiare la tavola e sparecchiarla: sembra una faccenda complicata, ma in realtà se proposta sottoforma di gioco di squadra in cui ognuno prende un pezzo e lo pone sulla tavola, questa sarà pronta in un battibaleno e la cena si consumerà in allegria. Forse starete pensando “ma se i bimbi sono piccoli, come possono aiutare”? Certo, dar loro piatti o bicchieri di vetro potrebbe essere pericoloso, ma vanno benissimo le fettine di pane, i grissini, i tovaglioli, tutte cose leggere che danno comunque importanza una volta poste sul tavolo. Ogni sera si farà questo gioco e la mamma riceverà un bell’aiuto dalla sua squadra del cuore!
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Un altro aspetto in cui si può insegnare la collaborazione è il rifarsi il letto, il riordino della cameretta e mettere magari i panni sporchi nella cesta della biancheria da portare poi verso la lavatrice. Gesti difficili? Assolutamente no! Basta volerlo e se all’inizio il letto sarà un’impresa titanica per i nostri cuccioli e forse qualche naso arricciato lo vedremo, poi con il passare del tempo la maggiore autonomia che anch’essi sentiranno conferirà loro maggiore sicurezza e l’appartenere a una famiglia sarà un sentimento sempre più forte.
Un altro consiglio potrebbe essere quello di farsi dare una mano durante la spesa; per i più grandicelli è anche un’occasione per capire il valore del denaro e come questo va speso in modo attento e ponderato, mentre per i più piccoli si potrà proporre di mettere gli acquisti nel carrello: in molti supermercati vi sono dei carinissimi carrellini in miniatura che possono essere spinti proprio dai nostri pargoli e tutto sarà un gioco. L’unico accorgimento che si dovrà tenere presente sarà quello di evitare il reparto giochi!
Se in casa vi sono degli adolescenti, a 15-16 anni dovranno aver già maturato questo sentimento di squadra, diversamente sarà più difficile per il genitore recuperare il tempo perso;
non vi abbattete però, e con santa pazienza vedrete che i risultati non tarderanno ad arrivare, l’importante è farsi vedere disponibili e al contempo anche molto determinati e con poche, ma forti regole.
A quell’età dovrebbero essere loro stessi a tenere in ordine la propria camera, o a cucinarsi un piatto di pasta se noi ritardiamo dal lavoro, tutte cose che, se pur semplici, vanno insegnate.
Altro esempio è il bagno: essendo usato dall’intera famiglia, nel rispetto verso gli altri, tutti devono contribuire a tenerlo pulito, non è solo la mamma che deve provvedere a farlo, poiché la spugnetta e il detersivo possono essere usati da figlio o figlia o anche dal papà!
Ricordatevi che il “fare con le mani” è molto importante, spesso la manualità si perde, in una società in cui tutto è elettronico e automatizzato; le mani spesso impigriscono, invece serve utilizzarle per diversi scopi, poiché sono collegate al cervello e anche alle funzioni artistiche e creative., che non vanno trascurate.
Guardiamoci indietro e proviamo a pensare agli esempi dati dai nostri genitori, nonni e anche bisnonni e forse impareremo o meglio rispolvereremo molti atteggiamenti e concetti pedagogici utili.