Come passare al meglio le vacanze estive, anche nelle famiglie allargate o con genitori separati

In estate ci si deve preoccupare del periodo che i figli trascorreranno anche con l'altro genitore. Stiamo parlando di quei bambini che non vivono più all'interno della famiglia "tradizionale", che fanno parte di nuove forme di famiglia, di coloro che hanno genitori separati che si stanno ricostruendo una nuova vita. Si viene così facilmente a creare il fenomeno delle famiglie allargate, in cui la coppia fa figli propri e ne porta da altre unioni precedenti.
Per cercare di gestire al meglio questo particolare momento di vacanze estive, evitando problemi, tensioni e sofferenze, ecco alcuni suggerimenti.
Una parte delle vacanze estive generalmente si trascorre con il genitore con il quale non si vive abitualmente (il padre, nella grande maggioranza dei casi) e, se ben utilizzato, è un momento importante e positivo sia per il genitore che per il figlio, che hanno l’opportunità di viversi e conoscersi molto di più di quanto non si possa fare nel canonico week end ogni quindici giorni.
Tutto però dipende però dal rapporto che c’è tra i genitori che, ancora una volta, rappresenta l’elemento determinante per il benessere dei figli delle coppie separate. Purtroppo invece, spesso la vacanza diviene un ulteriore pretesto per rinfocolare litigi nella coppia, mettendo il figlio nella condizione di viverla con la sensazione di star facendo comunque un dispetto ad uno dei due genitori. I problemi aumentano se in vacanza c'è anche la nuova compagna/o del genitore, magari anche lei/lui con dei figli.
Vacanze con i figli senza nuovo il partner?
Le vacanze sono un momento delicato per le coppie che si sono formate da poco e hanno figli nati dalle precedenti relazioni. Quindi pensare ad una vacanza tutti insieme non sempre è l'idea migliore, soprattutto se i figli conoscono poco il nuovo partner. Il rischio è di di creare tensioni, disagi, sensi di colpa e gelosie. I figli hanno bisogno di tempo per accettare il nuovo fidanzato di mamma e o la nuova compagna di papà ed è inutile voler per forza far andare tutti d'accordo.
Per questo motivo, a meno che la coppia non sia già collaudata e i figli inseriti all'interno del nuovo nucleo, si potrebbe pensare a vacanze separate: un periodo solo con i figli e un altro soltanto con il nuovo partner.
I vantaggi saranno molteplici: niente rivalità, nessun litigio e unicità del rapporto. Attenzione però all'errore più comune: evitate di voler dare al figlio di tutto e di più in quei giorni per compensare le mancanze degli altri giorni dell'anno. La vacanza deve essere piacevole normalità e non un viaggio nel Paese dei Balocchi. In più, vista la crisi, è sufficiente passare de tempo condividendo le cose semplici ma belle, che rimangono nel cuore: una passeggiata in montagna vicino a casa, qualche giorno a sistemare la cameretta nella casa di “papà”, una giornata in piscina a fare i tuffi.
Vacanze tutti insieme
Se proprio non volete rinunciare a trascorrere le vacanze tutti insieme, figli e nuovo partner, è importante che durante l'anno abbiate fatto conoscere e trascorso qualche week end con la famiglia allargata. Le vacanze, infatti, non dovrebbero essere la grande occasione per portare in famiglia il nuovo compagno. Inoltre è buona cosa non forzare troppo le cose, ognuno ha bisogno dei suoi tempi e deve essere il figlio a decidere quando avvicinarsi al nuovo membro famigliare.
Se poi noti che il figlio si sente messo da parte, basta cercare di dargli più attenzioni ritagliando dei momenti esclusivi per fargli capire che la compagna non è una minaccia al vostro legame.
Il nuovo partner dovrebbe cercare di avere pazienza, non intromettersi troppo ed essere rispettoso verso il bambino. L'errore più grande è voler sostituire il genitore assente. La modalità vincente, invece, è la spontaneità, la naturalezza e la pazienza.
Se, infine, in vacanza ci sono anche i figli dell'altro, non pretendete che tutti vadano d'accordo: la situazione è delicata, ci può essere gelosia e competizione. È fondamentale in questo caso che ognuno pensi ai propri figli e non rivesta ruoli che non gli competono.