I bambini vengono influenzati più di quanto si pensi dalle notizie e dalle emozioni che vengono trasmesse in televisione. La mancata attenzione da parte dei genitori può provocare un effetto traumatico sui bambini

Chiudono le scuole e i bambini trascorrono molto del loro tempo libero davanti al televisore.
Quando si sente parlare di bambini e TV si associa l’idea delle ripercussioni psicologiche su di loro. La televisione influenza i minori che assimilano facilmente ciò che vedono perché sono soggetti sensibili. Più passano tempo davanti al piccolo schermo e più la loro psiche ne è influenzata, perché non sono capaci a metabolizzare le immagini che vedono ma le assorbono senza decodificarle. Le immagini violente possono quindi far nascere dei comportamenti violenti. Ovviamente la tv non è l’unica causa di aggressività nei bambini ma la visione di numerose scene di violenza può dare l’impressione che questa violenza sia lecita.
A questa parte psicologica si aggiungono i rischi ben noti legati alla salute: obesità, deficit visivo, autismo. Recentemente sono stati anche condotti degli studi sul rischio di pubertà precoce: la televisione frenerebbe la produzione di melatonina, che regola i ritmi biologici, con influenze quindi sul sistema immunitario e l'inizio della pubertà.
I genitori dovrebbero attuare alcune regole: non mettere un televisore nella camera del bambino, limitare il tempo trascorso a guardarla, non lasciare il bambino da solo come se la televisione fosse una baby-sitter, commentare alcune scene che lo richiedono, spiegare la differenza tra finzione e realtà.
L’ideale sarebbe spegnere questa scatola di immagini parlanti e incoraggiare i bambini a trovare delle alternative, a giocare, a stimolare la propria fantasia, a tornare nell’era dei giochi all’aperto.
Le belle giornate sono arrivate. Perché non approfittarne?