Il bullismo viaggia anche con i mezzi più moderni: sembra diffondersi via computer o cellulare

Il bullismo è arrivato online: uno studente su tre è vittima di quello che viene definito cyberbullismo, o bullismo digitale. Si tratta di un problema in forte espansione, di cui si è parlato anche in un convegno nazionale tenutosi a Pescara. Il fenomeno è caratterizzato da soprusi, prese in giro e atti di violenza che vengono perpetrati attraverso mezzi tecnologici come il computer o il cellulare.
Il fenomeno
In Italia, secondo alcune ricerche sul fenomeno del bullismo in generale, oltre il 24% degli adolescenti subisce prevaricazioni, offese o prepotenze. Tutto ciò che un ragazzo fa online lascia delle tracce su di esso, tracce che possono rimanere nel suo computer o possono essere rilasciate a terzi: più tracce si lasciano su internet, più è facile che trovino le persone. Come il bullismo nella vita reale, il cyberbullismo può a volte costituire una violazione del Codice civile e/o del Codice penale.
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Le vittime
Spesso quando si parla di bullismo si pensa a poco di più che a scherzi innocenti tra ragazzini. In realtà il problema è molto più radicato e complesso. Secondo le statistiche il cyberbullismo regna nelle scuole superiori e, man mano che si avvicinano gli esami o le prove, tende a peggiorare, perché i bulli scaricano le tensioni sui compagni più deboli e indifesi quando ansia e paura crescono. I motivi che spingono al bullismo digitale sono gli stessi alla base di quello tradizionale: voglia di emergere nel gruppo, di farsi notare e il desiderio di riscattarsi o vendicarsi, ma spesso anche la noia. Per gli adolescenti essere accettati dal gruppo è fondamentale perché dà sicurezza; il cyberbullismo, invece, lede la dignità umana e l’autostima, facendo sentire le vittime escluse e inferiori rispetto ad amici e compagni di scuola.
Come si manifesta
Se il bullismo tradizionale si manifesta con violenze fisiche (spintoni, calci) o psicologiche (prese in giro, calunnie), il cyberbullismo si avvale di mezzi tecnologici, che possono rendere le conseguenze della molestia ancora più serie. Si va infatti, da sms minacciosi o contenenti ingiurie, a scherzi telefonici di cattivo gusto, a e-mail piene di insulti, fino ad arrivare a fotografie o filmati imbarazzanti che ritraggono la vittima e che vengono messi on-line sui siti più noti.
I segnali
Un ragazzo su due tra quelli vittime del bullismo non riferisce a nessuno di quanto ha subito, nemmeno agli insegnanti. Parlare dei torti subiti, invece, è importantissimo per far cessare gli atti di bullismo e per superare il disagio. Per questo è necessario saper riconoscere le caratteristiche che contraddistinguono un ragazzo o una ragazza vittime di bullismo. Il segnale principale che è successo qualcosa è il brusco cambiamento di abitudini, chi è vittima non vuole più uscire con gli amici, non desidera praticare più attività sportive, e non insistono più come prima per frequentare discoteche o locali. Hanno paura ad uscire con il motorino e temono che le loro cose vengano rubate o rovinate.
Riconoscere i molestatori
I segnali che possono indicare la tendenza al cyberbullismo sono:
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assenze ingiustificate da scuola;
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richiami frequenti da parte degli insegnanti;
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atteggiamenti troppo ribelli a casa;
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interesse eccessivo per i computer e in particolare per siti e videogiochi violenti.