Diversi figli rimangono a vivere coi genitori a lungo, anche fino ai 30 anni e oltre, rinunciando alla loro indipendenza. Vediamo perché e quali sono i pro e i contro

Sono sempre di più i giovani che restano sulle spalle di mamma e papà al di là di ogni tempo massimo, e tendono a non spiccare mai il volo. A differenza di quanto accade in altri Paesi europei, il momento di lasciare il nido genitoriale viene sempre rimandato. Lo scarso entusiasmo per la situazione si trasforma in insofferenza e irritazione da parte dei genitori quando il figlio tratta la casa come un albero a cinque stelle. Come affrontare il disagio e superare il problema?
Pro e contro della vita in famiglia a lungo termine
La scelta di uscire di casa tra i 25 e i 30 anni non è sempre la migliore e la più valida, anche a causa dell’impossibilità di trovare un lavoro che permetta di mantenere se stessi e una casa senza il sostegno dei genitori. Rimanere in casa a lungo può avere dei pro e dei contro, anche se ovviamente i vantaggi possono sussistere solo se il figlio ha un atteggiamento di rispetto nei confronti dei genitori e della casa.
I Pro
- Stando in casa i giovani possono continuare ad investire nello studio riuscendo così a costruirsi un futuro professionale brillante.
- La convivenza con mamma e papà può fare da deterrente rispetto a certi comportamenti pericolosi.
- I genitori possono contare su un appoggio “alla pari” per la gestione della casa.
I Contro
- I genitori continuano a essere tali, tralasciando se stessi e la coppia.
- I figli, rimanendo sotto l’ala protettiva dei genitori, possono non crescere mai e sviluppare un timore sempre più radicato nei confronti della responsabilità.
- Rinviare l’uscita significa anche rinviare la decisione di formarsi una famiglia.
Credits: Foto di @Hans | Pixabay
Gli atteggiamenti da non tollerare
Il modo in cui un figlio tratta la casa e i genitori dipende dal tipo di educazione che gli è stata impartita. Se gli è stato permesso tutto e non gli si è insegnato il rispetto delle regole e della convivenza civile, se gli si è trasmesso il messaggio che la sua presenza da sola ripaghi di ogni sacrificio è difficile ottenere collaborazione e responsabilità. I comportamenti sui quali intervenire per indurre il figlio ad aggiustare il tiro sono:
- quando non rientra a cena o a dormire senza avvisare;
- invita gli amici senza preavvertire;
- non collabora alla gestione domestica;
- impone le sue regole e i suoi gusti.
Come aiutarli ad uscire di casa
Ecco alcune regole utili per favorire la voglia di autonomia e per garantirsi una convivenza serena.
Chiedere un contributo economico: se il figlio guadagna è giusto che in minima parte aiuti la famiglia; in alternativa è fondamentale che rispetti l’ordine, pulisca e faccia dei lavori domestici.
- Rispetto degli orari e deve avvertire se torna o meno.
- Fidanzati/e dovrebbero dormire a casa propria.
- Smettere di considerare i figli dei bambini.