Basta con questi stereotipi… anche gli uomini piangono

Redazione Amando  | 16 Nov 2023

Per fortuna oggi lo stereotipo del macho, dell’uomo che non deve chiedere mai, è un po’ tramontato. Le nuove generazioni si confrontano con padri più affettuosi, meno controllati. Per questo hanno imparato a esprimere i sentimenti con minore imbarazzo senza per questo sentir sminuita la propria virilità.

Il pianto

Le lacrime non sono da deboli anzi piangere fa bene alla salute, perché la capacità di piangere fa parte dell’essere umano. Il pianto ci accompagna durante tutta la vita, da quando nasciamo a quando siamo bambini fino ai momenti cruciali dell’età adulta come amori, nascite, lutti.

Perché si piange?

Secondo una ricerca  le persone si sentono meglio dopo aver pianto e quindi le lacrime sono uno sfogo. Solitamente gli uomini piangono quando la situazione è grave, e si è spinti a riflettere e cercare una soluzione. A differenza delle donne i maschietti piangono molto meno, ma non perché sono cerebralmente diversi, quanto piuttosto per motivazioni culturali.
Agli uomini viene insegnato che non è da uomini piangere, ma non c’è niente di più sbagliato, perché in molte situazioni anche un vero uomo può concedersi le lacrime. Un tempo si tendeva a dire in tenera età che “piangere è una cosa da femminucce” oppure “i maschi non piangono!”, e il bambino acquisiva questi concetti credendo che piangere fosse una debolezza. Oggi però le cose stanno cambiando e le mamme insegnano ai propri figli che anche se se sono maschi possono esprimere delle emozioni con il pianto

Fattori culturali

Solitamente il pianto é legato alla presenza di una maggiore sensibilità ed emotività caratteriale, prerogativa della donna. Questo però non significa che se un uomo piange è una femminuccia! Semplicemente è una persona che sa tirare fuori le proprie emozioni, positive o negative che siano, e riesce anche a condividerle con gli altri.
Molti uomini, invece, preferiscono controllare il pianto, con la conseguenza che per esprimere ciò che hanno dentro, tirano fuori comportamenti rabbiosi, culturalmente più virili. Ma chi lo ha detto?

Sinonimo di sensibilità

Secondo i sociologi, le lacrime maschili sarebbero il segno che si sta raggiungendo la parità dei sessi: con il pianto l’uomo può esibire il proprio lato femminile, laddove la donna oggi si mostra aggressiva e mascolina.  Le lacrime, quindi, non sarebbero il segno della debolezza ma della sensibilità dell’uomo.

Che forse gli eroi antichi non piangevano? Pianse Achille per il dolore della morte di Patroclo e di commozione quando Priamo, re di Troia, si gettò ai suoi piedi implorandolo di restituirgli il corpo di Ettore, il figlio che proprio Achille aveva ucciso. Pianse anche il mitico Ulisse quando alla corte dei Feaci ascoltò un cantore che rievocava le gesta dei Greci sotto le mura di Troia. D’accordo che si tratta di lacrime cantate da un poeta come Omero e non versate copiosamente sul piccolo schermo a beneficio dell’auditel. Certo, bisogna vedere in che modo piange l’uomo: se è misurato nella commozione e lo fa con naturalezza può risultare pure seducente agli occhi di una donna che può ritenerlo capace di slanci romantici.

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