Il seno rappresenta uno dei punti del corpo femminile di maggior attrattiva per un uomo. Addirittura per un terzo degli uomini è la parte del corpo femminile di maggior attrattiva. Nessun uomo può evitare di guardare un décolleté in bella mostra se non a prezzo di un grosso sforzo di volontà. Il seno è una delle parti più rassicuranti per l’uomo, in quanto è il simbolo della procreazione, dell’allattamento e della vita. Insieme ai glutei, i seni riportano inconsciamente alla funzione riproduttiva e alla fertilità. I seni femminili si collegano principalmente all’amore materno che nutre il neonato. Il desiderio del seno abbondante per molti uomini significa nostalgia della propria mamma, bisogno di amore materno, bisogno soprattutto di protezione. La prima esperienza sessuale è rappresentata dall’allattamento e inconsciamente in età adulta la vista del seno riporta a questa immagine ancestrale di piacere.
Oltre che all’immagine materna, il seno stimola l’istinto sessuale dell’uomo perché è un tentativo della natura di imitare le forme del sedere. Questo adattamento, avvenuto con l’evoluzione, è dovuto al cambiamento della posizione con cui normalmente avveniva, in tempi remoti, il rapporto sessuale. Cioè da un rapporto da dietro si è passati ad un rapporto faccia a faccia. In questo modo l’uomo ha comunque sotto i suoi occhi due forme tonde che imitano i glutei, tant’è che è molto più eccitante un seno grande e compresso, visivamente più simile al sedere.
Da sempre si è inneggiato al seno florido, espressione di abbondanza, di fertilità e di ricchezza. Poi con il trascorrere del tempo, l’immagine si è spostata su forme più piccole, accompagnato da forme piuttosto rotonde e generose dei fianchi: basta pensare alle Madonne di cultura cristiana che allattano i loro Gesù bambino.
Oggi, il seno florido, è considerato bello ma non è più visto come simbolo del nutrimento e dell’amore materno: nella società moderna i seni vengono visti esclusivamente come oggetto sessuale.
Inutile nascondersi, spesso lo sguardo dell’uomo finisce proprio lì, sul seno, grande o piccolo che sia. Da sempre si è inneggiato al seno florido, espressione di abbondanza, di fertilità e di ricchezza. Poi con il passare del tempo, l’immaginario collettivo lo ha voluto piccolo.
Le preferenze maschili per un seno generoso hanno radici antropologiche e psicologiche; inconsciamente, nonostante oggi il modello di bellezza femminile proposto sia quello della donna che non ha ancora partorito, giovane e magrissima, l’uomo vede nel seno prosperoso la capacità di procreare, allattare, di dare e far crescere la vita. Secondo Freud e Klien le fantasie gratificanti avute da piccolini nei riguardi del seno materno (relativamente grande), lasciano emergere quelle preferenze verso il seno grande da adulti. La preferenza di un seno più o meno grande da parte degli uomini dipende quindi in parte dalla loro esperienza con il seno materno quando erano piccoli.
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