- So cosa vuoi dirmi, ma anche se sembra tutto vero, in realtà è tutta una finzione. Ho visto come funziona, devono fare tutto nel modo più realistico possibile, hanno le loro tecniche; spesso sono come i fotomontaggi, non so come li chiamano – Michele la prende per le spalle, scuotendole: - Nadia, svegliati per favore, non chiudere gli occhi per negare quello che è evidente. Scusa se sono brutale: con tanto di preliminari e orgasmo finale, lui se l’è scopata quella ragazza e gliel’ha anche leccata per bene! – - Michele! Sei disgustoso! Te l’ho detto, sanno essere molto verosimili, anche i corpi vengono scambiati con altri nelle pellicole, oppure la testa. Potrebbe sembrare lui, ma non essere lui – - Tu dovresti riconoscere il suo corpo, pensaci: era il suo o non era il suo? – - Potrebbe essere il suo; se non lo è… è praticamente uguale. Adesso che ci penso… lui non voleva che venissi a vederlo… e adesso come faccio? Vorrei chiarire e nello stesso tempo non ammettere che gli ho disobbedito, ma lui vuole la verità a tutti i costi e l’avrà – Quando lui le telefona, carino e gentile come al solito, lei esita e quindi gli dice: - Dobbiamo vederci e parlare, Livio – - D’accordo, quando vuoi, qual è il problema? Perché usi quel tono? – - Te lo dirò quando ci vediamo. Va bene domani sera? – - Va benissimo! Forse ho capito: eri abituata a vedermi più spesso e in questi giorni sono stato molto occupato; ti sto trascurando a causa del mio lavoro. Anche tu hai da fare e non voglio farti perdere tempo. Voglio che concludi i tuoi studi al più presto per potermi seguire dovunque senza trascurare le tue attività. Voglio che andiamo a vivere al più presto insieme – - Non lo so Livio, dobbiamo chiarire alcune cose prima – - Mi spaventi Nadia. Cos’è successo? – - Domani sera capirai – Livio, il giorno seguente, girando per Bologna, vede il film a cui ha partecipato, in programmazione e ha il dubbio di aver compreso quanto è accaduto nei pensieri della sua ragazza e, soprattutto, nella mente di qualcun altro. Si ferma al parcheggio e si tiene la testa fra le mani. “E’ arrivato il momento della verità” dice a se stesso, ma almeno ora è pronto ad affrontare l’argomento. La sera, come se niente fosse, quando arriva a casa di Nadia, la saluta come sempre: - Ciao tesoro, come stai? – - Sinceramente non saprei, direi… un po’ sconvolta – - Perché? – - Non eri tu il paladino della verità a tutti i costi? – - Sì, e allora? – - Allora ieri sera sono andata al cinema con le mie amiche e la loro proposta era di vedere il film “L’ultima spiaggia”. Il primo tempo era okay; alla fine del secondo tempo ho visto qualcuno di molto noto a me fare a un’altra ciò che, di solito, fa a me. Sono uscita sconvolta e umiliata perché era fin troppo realistico. Ma sai cosa ho detto alle mie amiche? Che è tutto finto, che sembra vero, ma che è tutto un fotomontaggio e per rispetto verso di me, hanno finto di crederci. Era difficile però pensare che fosse una finzione - - Eppure lo era. Era un gioco di specchi, perciò sembrava vero. Tuttavia… dato che me ne sono andato per punirti perché mi avevi mentito…, ti voglio raccontare tutta la verità… anche se ho paura dell’effetto che farà su di te – Fa una lunga pausa prima di cominciare. - Ti ho detto la verità, quella era una finzione, però… quella era la famosa sera del temporale e Jenny tremava per il freddo e per la paura dei lampi e dei tuoni – - Ha trovato il cavaliere giusto – soggiunge Nadia con una battuta. - L’ho fatta salire in camera mia con la ferma intenzione di dormire e nient’altro. Poi, mentre dormivo, lei si è avvicinata e mi ha toccato… non c’è bisogno che ti dica dove. Subito non è successo niente, ma un po’ più tardi lei si è spogliata, ha detto che mi desiderava e che non potevo stare con l’eccitazione addosso, perciò ha fatto il resto. Così ho scoperto che non sono un santo nemmeno io, che sono stato debole anch’io e che non potevo rimproverarti niente. A quel punto mi sono dato del cretino e ti ho perdonata all’istante, giurando a me stesso che non ti avrei più lasciata sola – - Così… è successo veramente… magari nello stesso modo del film… perciò non cambia nulla: anche se nel film è solo finzione… è come se non lo fosse, giusto? Cambia solo che questi particolari restano fra noi e… naturalmente… io dovrei perdonarti dato che tu hai perdonato me. Peccato che tu… non l’abbia visto con i tuoi occhi, così… saremmo stati veramente pari. Strano che Michele non abbia pensato di fare la filmina! – Nadia lo guarda con occhi severi. - Non pretendo che tu mi perdoni subito, capisco che è una colpa gravissima. Tu avevi le attenuanti, io no – - Sono contenta che tu lo ammetta. Tu vuoi una donna forte e io lo sono diventata: sono spesso sottoposta alle pressioni di Michele, io – sottolinea con il tono di voce – e ho ceduto una volta solo perché mi ha presa con l’inganno e perché tu non mi hai dato certezze. Livio… a te è già successo due volte: con la giornalista greca che ti ha ingannato ed eravamo pari…. e adesso con questa attricetta. Mi rendo conto che è difficile, è una ragazza stupenda, ma se tu non fossi stato così pietoso da farla salire in camera… non sarebbe successo, vero? – - Vero – - Stavolta te la sei cercata. Hai troppa stima di te stesso; non conosci le tue debolezze. Ti sei impegnato troppo presto con me, non abbiamo fatto le nostre esperienze ed è normale che tu sia scoppiato. Meglio ora che più avanti; sei ci mettevamo insieme o peggio, se ci fossimo sposati… come mi sentirei io ora? Ci hai pensato? Questo dimostra che è troppo presto per farlo. Se vuoi… facciamo una tregua: tu cerchi di capire cosa vuoi veramente e io pure – - Il discorso è sensato Nadia, ma tu ci stai male già mentre lo dici, stai andando contro i tuoi desideri. Tu stai piangendo amore mio e questo non è giusto – - Questo per dimostrarti che la verità, a volte, fa molto male – - Sì, ma prima o poi si arriva alla resa dei conti e allora è peggio – - Livio… se vuoi andare da quella… Jenny, vai pure. Adesso è lei che vuoi, non me. Si capisce che ti ha fatto perdere la testa – - Solo temporaneamente. Le ho già detto addio e ti prometto che non girerò mai più questo genere di film, a meno che tu non sia con me. So che hai parlato con mia madre mentre io ero via e hai pianto tante lacrime per me. Mi dispiace; qualche volta mi comporto da stronzo – Con il pollice le asciuga le lacrime che le sgorgano sulle guance e le annebbiano gli occhi. - Vieni qui, voglio abbracciarti forte forte. Piangi tutte le tue lacrime, non ne deve rimanere neanche una nel tuo cuore –
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