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Viaggio di un poeta - pag 65 -

Viaggio di un poeta - Di Nadia Zanichelli


di Nadia Zanichelli



CAPITOLO VIII

A Vieste e a San Marino non succede nulla di rilevante; il concerto è gradito e acclamato, il pubblico è partecipe, le ragazze lanciano pupazzetti di peluche e chiedono autografi, senza staccare gli occhi dal sorriso disarmante di Livio, ma anche Marco e Fabrizio cominciano ad attirare la loro attenzione.
A Taormina, i Future boys hanno appuntamento col festivalbar e così pure a Lignano Sabbiadoro il 7 agosto.
I buttafuori si danno da fare per contenere l’entusiasmo delle fans più bizzarre e accanite che vorrebbero saltare al collo di Marco e Livio che sono scesi dal palco senza pensare che avrebbero potuto essere travolti da tanto “affetto”. Persino Loris sente che qualcuno gli urla: - Vieni giù! – ma lui sorride e continua a suonare.
Enormi striscioni portano la scritta: “Future boys siete magnifici!” oppure “Siete i divi del futuro!” o ancora… “Siete inimitabili. Da quale pianeta venite?”.
Una ragazza chiaramente molto disinibita e sfrontata, alla firma dell’autografo di Livio, gli sussurra: - Ti scoperei –
Livio la guarda , scuote la testa e sorride senza rispondere, arrossendo un po’, senza accorgersene.
- Per fortuna che siamo in Sicilia! – commenta Livio con Loris più tardi. Loris era accanto a lui e aveva udito la frase.
- Ma a Taormina sono più numerose le turiste che le siciliane! –
- Già, probabilmente è vero. Sai, non andrei mai con una troppo disinibita –
Perché? Ti fa paura? –
- No, mi dà fastidio. Si offrono a te quasi obbligandoti –
- E’ un tipo di obbligo che non mi peserebbe se non fossi innamorato di Cristina –
- Loris! Mi stupisci –
- Anche tu. Non ho mai conosciuto un ventiduenne posato come te. Sei un caso raro –
Gli spettatori si erano già allontanati; restano solo Nadia, Mercedes, Mister Bowser e Mister X con il gruppo. Anche gli altri cantanti, a poco a poco, se ne sono andati; i presentatori li salutano per ultimi, mentre sono ancora alle prese con i fans, che vogliono scambiare qualche battuta con loro. Quindi… anche gli ultimi ritardatari se ne vanno. E’ giunto anche per loro il momento di allontanarsi dal palco per riposarsi in attesa del prossimo scalo, in questo caso da raggiungere con l’aliscafo: Alghero.
- Il viaggio in aliscafo è stato divertente, vero? – chiede Mercedes, - non ero mai stata in aliscafo prima di oggi, ci tornerei altre mille volte –
Marco le sorride: - sembri una bambina che è appena stata sulla sua giostra preferita –
Le dà un bacio sul suo bel nasino regolare e confessa:
- Anch’io non ero mai stato in aliscafo e mi sono divertito come te –
Ne stanno parlando mentre aspettano che arrivi la navetta che li porterà al villaggio “Nuraghe” dove sarebbero stati ospiti.
- E’ stata la prima volta per tutti – la informa Livio, - nemmeno Bowser vi era stato ancora
- Con la differenza… - interviene lui, - che non mi sono divertito affatto. Infatti io, quando posso, evito le imbarcazioni, perché soffro di mal di mare –
Infatti ha letteralmente lo stomaco sottosopra e vorrebbe che la navetta arrivasse il più presto possibile per potersi caricare un po’ sopra un letto per ristabilire l’equilibrio interno.
E’ l’unico che non si è divertito ed è anche il primo che sale sul pulmino che porta al villaggio. All’arrivo, con grande sorpresa di tutti, ad eccezione di Mercedes, trovano ad attenderli Patrizia, Jessica e Cristina. E’ quasi superfluo raccontare la felicità di Fabrizio, Loris e Stefano nel vederle; a loro insaputa, Mercedes aveva telefonato a tutte loro per un’altra occasione di raduno, come aveva fatto altre volte. Il gruppo sarebbe rimasto ad Alghero una decina di giorni, perciò era il momento propizio per approfittarne. Il gruppo avrebbe suonato un po’ ogni sera, ma solo qualche canzone e sempre in un villaggio diverso per completare il lavoro degli animatori. Per il resto della serata, sarebbero stati liberi. Il programma era più o meno lo stesso, con la possibilità di apportare qualche variazione. Peccato che, le varianti sul programma, non lo avrebbero deciso né gli animatori, né la direzione della catena di villaggi dove avrebbero suonato e tantomeno i Future boys.
Un pomeriggio, le ragazze decidono di salire su un servizio pubblico per andare in paese in cerca di uno di quei mercatini paesani pieni di buone occasioni. Il mercatino lo trovano facilmente, è lo stesso autista che lo indica. Mentre camminano guardando i banchi e chiacchierando tra loro, non si accorgono che qualcuno le sta seguendo. Sulla strada del ritorno, soddisfatte dei loro piccoli acquisti, souvenirs in genere, si avviano lentamente verso la fermata dell’autobus. Improvvisamente, 4 loschi individui, vestiti di nero, le circondano, fingendo di interessarsi a loro sotto un profilo diverso da quello reale.
Nella speranza che essi si allontanino, Patrizia risponde ai loro falsi apprezzamenti, in modo volutamente ingenuo:
- Siete molto gentili, ma siamo già fidanzate –
Ha pensato che fosse meglio esagerare per ottenere maggiore effetto.
- Inoltre, scusateci, ma non siete i nostri tipi –
Mescolando malamente sardo e italiano, uno di loro risponde, senza perdere altro tempo:
- Vuoi sapere una cosa bellezza? A noi non interessa se non siamo i vostri tipi, verrete con noi ugualmente, perché noi vi sequestriamo –
Così dicendo, fa un cenno agli altri perché le imbavaglino e le portino via, nel covo che avevano predisposto.
Erano già a conoscenza delle loro identità, le avevano tenute d’occhio dalle due sere precedenti e sapevano che i loro fidanzatini avrebbero avuto il denaro per pagare il riscatto.
Livio e gli altri, in un primo tempo, non si preoccupano, erano al corrente di ciò che volevano fare e si sa, le ragazze, quando fanno shopping, perdono la cognizione del tempo. Tuttavia, quando alle 20,00 vedono che non sono ancora tornate, pensano che possano essersi perdute o che possa essere accaduto qualcosa a cui non vogliono pensare.
Erano in cinque e nessuna si è presa la briga di telefonare per avvisare se era successo qualcosa a qualcuna di loro, perciò erano tutte coinvolte in qualche impedimento che glielo proibiva. Nessuna rispondeva al cellulare e tutti i telefonini erano accesi. Possibile che nessuna sentisse? Dovevano andarle a cercare; Bowser e Mister X sarebbero rimasti al villaggio nel caso che qualcuno li cercasse e infatti, la prima richiesta di riscatto arriva al hotel Nuraghe. La voce dice precisamente:
- Vorrei parlare con uno dei Future boys, sono un ammiratore –
Non trovando la loro disponibilità, un operatore del villaggio risponde:
- Mi dispiace signore, al momento sono presenti solo il manager e il produttore –
La voce sospira e sbuffa:
- Mi passi uno di loro, allora –
Mister X va a rispondere appena l’operatore recapita il messaggio. Cortese come se fosse veramente una persona onestissima, la voce chiede:
- Vorrei poter parlare con uno dei ragazzi; conosce i loro numeri di cellulare? –
- Veramente… non sono autorizzato a darle questa informazione –
La voce si trasforma e assume un tono arrogante:
- Io le consiglio di farlo se non vuole 5 ragazze sulla coscienza –
- Certo, aspetti un momento che cerco i numeri sull’agendina –
Con la sua flemma inglese e la sua diplomazia, Mister X cerca di prendere tempo.
Nel frattempo dice a Bowser di chiamare la polizia, mentre lui dice ai rapitori di chiamare più tardi perché ha lasciato l’agenda in camera:

 


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