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Viaggio di un poeta - pag 61 -

Viaggio di un poeta - Di Nadia Zanichelli


di Nadia Zanichelli

- Sto scherzando, lo so che ti fa piacere, è tanto che insisti perché parta sempre con te! –
Nadia finge di non aver ricevuto la telefonata di Michele per dar modo a Livio di parlargliene di sua spontanea volontà, ammesso che l’avrebbe fatto.
Come previsto da Neide, Livio va ad attenderla all’aeroporto; lei gli aveva telefonato poco prima del decollo. La giornalista era nascosta in un angolo strategico per poterli fotografare senza essere vista, poi… sempre con la stessa tattica, li segue lungo il percorso che porta all’hotel “La Fenice”, dove alloggia il gruppo. Inoltre, li riprende durante il giorno e i giorni successivi mentre girano per la città, mano nella mano o altri momenti in cui sono soli. E’ proprio in uno di quei momenti che Nadia cerca di sapere qualcosa della giornalista, dato che lui non si decide a parlargliene.
- Livio, com’è andata ad Atene? Non mi hai raccontato ancora niente! –
- Rispetto alle aspettative, è andata molto bene! –
- Vi aspettavate che andasse male? –
- No, è solo che… non ci aspettavamo che il popolo greco apprezzasse appieno il nostro genere di musica improntata sul genere latino-americana. Invece… nonostante sia un pubblico particolare, abbiamo ricevuto molti consensi –
- Perché dici ch’ è un pubblico particolare? Cos’ha di diverso dagli altri? –
- E’ meno espansivo, è incline a dominare gli entusiasmi… Infatti ha apprezzato particolarmente i brani con una melodia più delicata, tipo… la seconda dell’album “ “Come una carezza”… -
- E i giornalisti? Sono oppressivi come qui in Italia? –
- No, io ho visto solo una giornalista, che però si è occupata di noi a tempo pieno –
- Specialmente di te, suppongo –
Livio si ferma e le chiede di fermarsi a sua volta per parlarne comodamente su una panchina di un parco vicino.
- Tu sai qualcosa e cerchi di ottenere una conferma da me o il contrario. Perché non mi fai la domanda diretta? –
- Sei stato visto con questa giornalista in atteggiamenti equivoci –
- In atteggiamenti equivoci? Ma chi è il tuo informatore? Il Guercino del 2000? E’ assolutamente falso! E’ vero che lei si interessava a me più del resto del gruppo, ma io non le ho dato corda –
- Sei sicuro? Lui mi ha riferito che le hai offerto da bere e poi siete usciti insieme dal bar. –
- E allora? E’ un delitto? Cos’altro ti ha detto? –
- Che l’hai baciata –
- No, non mi è venuta nemmeno la tentazione. Questa è una menzogna. Chi è il tuo informatore? Michele? –
Nadia gli fa capire che ha indovinato.
- L’ho immaginato. Non credergli, lo fa apposta, vuole farci rompere, affinchè tu stia con lui –
- Non attacca; comunque volevo sapere cosa c’era di vero –
- Tu devi avere fiducia in me, non farei niente che ti possa ferire, non volontariamente, almeno –
Io credo a te, infatti –
- Ci mancherebbe altro che credessi a lui e non a me! –
- Livio… se non sapessi che lui ha lo scopo di screditarti, ti confesso che gli avrei creduto, perché in tal caso sarebbe stato abbastanza convincente. Ha detto che ti ha visto e che cercherà di portarmi delle prove –
- Se ci riesce… è un fotomontaggio. Nadia… io ti voglio con me proprio per evitare questi giochetti insulsi. Se Michele conoscesse la giornalista, non esiterebbe ad accordarsi con lei per farci dividere. Entrambi abbiamo alle spalle persone che ci desiderano e probabilmente, in futuro, ne avremo altre. Dobbiamo essere forti e non lasciarci ingannare o sopraffare i io in particolar modo –
- Cosa intendi dire? –
- Che se la giornalista mi sorprende in un momento di distrazione… potrei cascarci: ti assomiglia tantissimo e potrei scambiarla con te. Se però tu mi stai vicina, non succederà. Parti con me quando vado a Salonicco! Così capisci che sono sincero, che non ti sto ingannando e che, anzi, voglio evitarlo. Io ho la coscienza a posto e voglio mantenerla –
Livio le accarezza lentamente i capelli, infilando le mani tra questi e le gote. Avvicina il proprio viso al suo e la bacia, cercando di contagiarla col suo desiderio.
- La mia anima ti appartiene. Lo senti? –
- Sì, ma, facendo attenzione, non sento solo quella –
Livio sorride, divertito dalla sua allusione.
- La verità, a parte gli scherzi…, è che tu mi hai stregata e ho paura di aver perso il mio buon senso. Non solo, ho anche paura che ci saranno tante altre donne che perderanno la testa per te; anche se tu hai tutte le buone intenzioni di restare indifferente, non è detto che ci riuscirai sempre –
- Sì, ci riuscirò, perché ho sempre te nei miei pensieri, che mi guardi con sospetto, tutte le volte che c’è un’altra donna nelle vicinanze –
- Ah sì? Non sapevo di poter stare in due posti contemporaneamente! –
- Hai un potere su di me che non immagini! –
- In ogni caso… è meglio che io sia sempre presente e non solo nella tua mente, perciò ho deciso che ti seguirò a ruota ogni volta che potrò, traduzioni permettendo –
- Sono felice di questa tua decisione, mi sento già più tranquillo -
A Salerno, dopo le prove, Livio deve affrontare altre prove per potersi esibire di nuovo al pianoforte, con l’unica canzone che è in grado di suonare, oltre che cantare, ovviamente con l’assistenza di Mister X, approfittando dell’opportunità che in hotel è a disposizione la sala adibita all’animazione che comprende, appunto, anche un pianoforte.
Prima di cominciare, ritorna in camera, vorrebbe che la sua ragazza assistesse alle prove. Nadia è al telefono con Michele, il quale sta informandola che è arrivato il volume da tradurre e che deve andarlo a ritirare. C’era una certa urgenza e sarebbe occorso molto tempo prima di poterla consegnare. Non era proprio vero, era solo un pretesto per tenerla occupata, allo scopo di tenerla lontana da Livio.
A quel punto, il diretto interessato decide di parlargli.
- Passamelo. Voglio fare due chiacchiere con lui e chiarire alcune cosette – e rivolgendosi a lui… - Senti Michele, è inutile che tenti di screditarmi o tentare di convincerla a passare dalla tua parte, perché lei ama me! – ma dall’altra parte non sente nessuna replica; Michele aveva riattaccato. – Pronto… pronto… che stronzo! Ma non la passa liscia –
Livio controlla se, la memoria del telefonino ha salvato il numero per potergli ritelefonare. Risponde qualcuno, ma ha l’ordine di non passargli Michele.
- La prossima volta vengo con te a ritirare il materiale – conclude parlando con Nadia.
- Va benissimo, così potrete parlare con calma; si fa per dire… -
- Se vuoi venire con me, devo raggiungere Mister X nella sala del pianoforte per esercitarmi –
- Ti seguo volentieri se il tuo produttore accetta la mia presenza. Non vorrei distrarti –
- No. Sono un po’ nervoso a causa di Michele e se ti vedo, mi tranquillizzo. Non vedo l’ora di dire quello che gli spetta a quel vigliacco! -
- Sì tesoro, ma calmati adesso! – lo conforta spettinandogli amorevolmente i riccioli neri.
- Sono più arrabbiato perché non ha voluto starmi a sentire che per la circostanza in sé –

 


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