-Avevamo un rapporto io e te? Non me n’ero accorto. Quanto all’amicizia… quella non è rovinata – - Allora sai già tutto? – - Sì, Livio è stato qui oggi, apposta per dirmelo e volevo vedere se tu saresti stata abbastanza sincera da non nascondermelo. Apprezzo la tua sincerità, ma mi fa male sapere che non sono apprezzato per quello che sono, per come sono. E’ vero, io non ho un carattere brillante, spiritoso e affascinante… come Livio, ma… modestamente credo di non essere un tipo da scartare – - Non lo sei Marco, lo capisco solo adesso, perdonami. Ho sbagliato tutto, dovevo conoscerti meglio prima di giudicarti. Sono troppo istintiva, ma vicino a te migliorerò, imparerò a riflettere prima di agire. Se vuoi solo un’amicizia… okay, saremo amici, ma vediamoci qualche volta, ho molto da imparare da te – Ha il tono mesto di chi sta per piangere. - Non piangere Sara, puoi ancora rimediare, basta che impari dai tuoi errori, perché non ti perdonerò più di una volta – - Grazie Marco, mi ricorderò delle tue parole – Giovedì, 3 maggio: Nadia e Livio stanno partendo per Mantova, i suoi amici lo stanno aspettando per cominciare le prove in un locale dove, la sera seguente, canteranno canzoni proprie e non: il Mascara. I Future boys, nonostante il loro successo, non disdegnano di esibirsi in locali anziché negli stadi o nelle migliori piazze, nonché negli studi televisivi. Si stanno ancora facendo conoscere, perciò accorrono dovunque vengono chiamati. Livio è partito con la sua nuova auto, ma non sa esattamente dov’è il locale, perciò deve fermarsi a chiedere. Nonostante tutto, non trova molta difficoltà a raggiungere gli altri verso le 11. - Ciao ragazzi! Uno alla volta, presto o tardi, giochiamo in casa, eh! Domenica suoniamo a Verona: il protagonista questa volta sarai tu, Marco! – - Il protagonista sei sempre tu, Livio – lo contraddice Marco stesso. - Ragazzi, perché non proviamo a cantare tutti insieme oggi? Anzi, io durante le prove sto zitto e cantate voi, poi intervengo io verso la fine. Tanto… le canzoni le conoscete a memoria! Qualche volta possiamo fare così: ognuno canta una canzone diversa e possiamo fare l’esperimento con quelle dedicate alle nostre ragazze. Cosa ne dice Bowser? – - Hai sempre delle idee eccellenti. Sono d’accordo per provare – - Lei, Mister? – - Anch’io sono d’accordo, anzi, sono curioso. Non ho mai sentito gli altri ragazzi cantare! – Le prove quel giorno sono molto più interessanti del solito e particolarmente positive. Anche gli altri ragazzi sono molto dotati vocalmente e le solite canzoni appaiono ancora più briose, accogliendo ancora più consensi del previsto, dal pubblico. Inoltre Mercedes aveva telefonato a Cristina, Jessica e Patrizia, le aveva convocate tutte a Mantova e loro, apprezzando moltissimo l’iniziativa, le avevano assicurato che avrebbero trovato certamente il tempo per venire. Naturalmente non potevano non mantenere la promessa. Quando sentono la canzone dedicata ad ognuna di loro, cantata dal proprio ragazzo, sono ancora più commosse e sorprese di quanto lo fossero state precedentemente. Al bar, vicino alla pista, Mister X e Bowser stanno parlando: - Dove hai lasciato la gatta? – - Alla signora del guardaroba, le fa compagnia – Bowser ride. – Chissà cos’ha pensato quando le hai allungato la gabbietta con la gatta? – - Non lo so di preciso, mi ha guardato in modo strano, le ho spiegato che siamo molto legati e che quando rimane sola troppo a lungo, miagola talmente tanto che i vicini si sono lamentati – Ronald Bowser ride con ancora più gusto. - Ma cosa c’è di così divertente? – - Che tu di vicini non ne hai! Loro non lo sanno, ma io sì. E poi… una gatta che si comporta come un cane fedele… è abbastanza comico e inusuale… ed è molto difficile che succeda. Tutta la situazione è comica. Va bene, cambiamo discorso – dice notando che Mister X non capiva il suo senso dell’umorismo. - Penso che, prima o poi, dovremmo incidere un disco dove cantano tutti insieme, che non rimanga solo un concerto – - Io penso che molte canzoni di tutti i prossimi CD dovrebbero cantarle insieme, ma ognuno di loro dovrebbe incidere un proprio CD – - Si potrebbe anche inserire in uno stesso CD un po’ di miscuglio: canzoni cantate da tutti, altre cantate solo da Livio e altre cantate da qualcluno degli altri – - Col tempo… si faranno tutte queste cose! – Detto questo, Mister X cerca una donna con cui ballare, non osando chiederlo ad una delle ragazze. Ronald fa altrettanto. Per una volta, anche Fabrizio ha un’idea: durante la pausa, si mette d’accordo con gli altri di arricchire la serata facendo qualche pezzo solo strumentale e cantare qualche brano a turno, per dar modo agli altri di ballare un po’ con la propria ragazza. A Verona, al Guaranà, quando ognuno canta la canzone-dedica, scende in pista col microfono e contemporaneamente balla con la sua ragazza. In ogni locale, su ogni palco dove cantano, ortano un’innovazione, ma la sceneggiatura d’entrata, più o meno elaborata, a seconda delle possibilità, con l’atmosfera fantascientifica, è un classico. A Verona, Livio riesce a far sentire Marco protagonista insieme a Mercedes e lui gli presenta parecchi suoi amici e amiche. A Venezia, il 10 maggio, il palco è all’aperto, in Piazza San Marco e qui può assistere anche Whitely, la quale partecipa attivamente ai lati del palco, come coprotagonista, facendo la “divetta” sui gradini e facendo qualche lenta passeggiata sul palco. Livio, vedendo che il pubblico è divertito dalla scenetta, fa di nuovo la presentazione della mascotte. L’acclamazione più sentita la riceve lui dopo la pausa, quando Mercedes annuncia che è il suo compleanno e alla fine dello spettacolo, quando Mister X offre al pubblico e ovviamente anche ai ragazzi del gruppo, un bicchiere di spumante e viene fatto un sorteggio per partecipare ad una minifesta che si terrà alla fine del concerto, sempre in onore di Livio. All’inizio dello spettacolo, a tale scopo, erano stati distribuiti dei fogliettini numerati e la novità aveva fatto affluire un pubblico pagante maggiore. La piazza era gremita: le persone erano così vicine le une alle altre che non c’era spazio nemmeno per un piccione. Anche loro assistevano, quasi interessati, appollaiati sui cornicioni dei palazzi circostanti. E’ superfluo dire che poi Livio abbia festeggiato degnamente, in privato, con Nadia.
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