Festa dei Lavoratori, svelato il motivo per cui si festeggia ogni anno il 1° maggio

Stefano Maria Meconi  | 30 Nov 2023

Il primo maggio è la Festa dei Lavoratori. Questa data è stata scelta per ricordare le lotte operaie, combattute per ottenere il diritto d’orario di 8 ore al giorno come limite legale dell’attività lavorativa. Il Quarto Stato (1901) di Giuseppe Pellizza da Volpedo, rappresenta un gruppo di lavoratori scioperanti ed è diventato simbolo delle lotte sindacali. (Museo dell’Ottocento della Villa Reale di Milano)

“Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”.
Questo fu lo slogan coniato nel 1855 in Australia che rappresenta gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento.

Nel 1866 lo stato americano dell’Illinois fu il primo ad introdurre una legge in merito, ma l’effettiva applicazione era ancora difficile. Il 1 maggio 1867, giorno dell’entrata in vigore di questa legge, per le strade di Chicago si tenne un grande corteo formato da più di diecimila lavoratori. Soltanto il 1 maggio 1886 però si arrivò ad una svolta: 400mila lavoratori di 12mila fabbriche statunitensi si astennero dal lavoro per protestare contro la mancata tutela dei loro diritti, riconosciuti anni addietro nella legge mai applicata. Fu organizzata una nuova grossa manifestazione a Chicago, che si svolse pacificamente. Nei giorni successivi però si susseguirono scioperi e cortei, che alimentarono la tensione e portarono a scontri tra polizia e manifestanti, con il risultato che diverse persone morirono e altre furono ferite. Per ricordare i “martiri di Chicago” si scelse come giorno simbolo il 1 maggio.

Nel 1890 a Parigi il congresso costitutivo della Seconda Internazionale decise di indire una manifestazione simbolica in tutti i Paesi e le città: “Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”.

Fu mantenuto il 1 maggio, data già carica simbolicamente. Così avvenne quindi nel 1890 e l’evento, pur avendo scarsa organizzazione, radunò molti partecipanti e fu un successo. Anche in Italia, nonostante i timori e i dubbi iniziali, la riuscita fu completa. Si decise così di ripeterlo anche nel 1891. Quindi il congresso dell’Internazionale decise di rendere permanente questa ricorrenza e di riconoscerla come “festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà”.

Il 1° maggio è cambiato nel tempo e ormai, fortunatamente, non è più sinonimo di lotte e morti, ma è importante ricordarne il significato simbolico e continuare a celebrare questo giorno. In Italia è ormai diventata tradizione il grande concerto a cui partecipano esibendosi importanti cantanti che riunisce molti giovani in un clima di festeggiamento sereno.

Stefano Maria Meconi
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