L’acqua potabile è una risorsa vitale, ma sappiamo veramente cosa beviamo?
Bere acqua del rubinetto è una pratica comune in molte parti del mondo e può avere numerosi vantaggi, sia dal punto di vista economico che ecologico.
Bere acqua del rubinetto invece di acqua in bottiglia presenta infatti significativi vantaggi ambientali ed economici.
L’utilizzo dell’acqua del rubinetto riduce la necessità di acqua in bottiglia di plastica, diminuendo la produzione di rifiuti plastici che sono un grosso problema ambientale.
L’acqua del rubinetto è inoltre molto più economica rispetto all’acqua imbottigliata. La spesa per l’acqua potabile dal rubinetto è solo una frazione di quella per acqua in bottiglia.
L’acqua del rubinetto fa male?
La qualità dell’acqua potabile può tuttavia variare significativamente a seconda della località, delle infrastrutture e delle normative in vigore.
Ecco 4 aspetti da considerare per assicurarsi la salubrità dell’acqua che scorre dai nostri rubinetti e per decidere se bere acqua del rubinetto è sicuro e conveniente.
La qualità dell’acqua del rubinetto può essere verificata attraverso diverse fonti affidabili. Anche in assenza di dati forniti direttamente dai gestori dell’acquedotto, è possibile consultare i siti web dei comuni, dove vengono pubblicati i risultati aggiornati dei controlli sugli acquedotti. Un’ulteriore opzione è contattare direttamente il gestore per ottenere informazioni specifiche sull’acqua erogata nella propria abitazione.
Solitamente, i consumatori valutano l’acqua basandosi su caratteristiche organolettiche come sapore, colore e odore, ma questi aspetti non riflettono sempre accuratamente la sua qualità effettiva. Elementi come il contenuto di minerali e altri fattori chimici sono cruciali per determinare la potabilità dell’acqua. Oltre a sapore, colore e odore, è essenziale valutare aspetti come la presenza di sostanze chimiche e microbiologiche, che possono influire sulla salute ma non sono immediatamente percepibili.
Pertanto, informarsi adeguatamente tramite fonti ufficiali è essenziale per avere un quadro completo e affidabile della qualità dell’acqua che beviamo.
Secondo il decreto del 2001, l’acqua potabile deve soddisfare 61 parametri specifici per essere considerata sicura per il consumo. Tra questi, alcuni dei più importanti includono il pH, che deve trovarsi nell’intervallo tra 6,5 e 9,5, indicando un’acqua neutra a pH 7. Il residuo fisso, che misura i minerali presenti, dovrebbe essere di 1500 milligrammi per litro. La durezza dell’acqua, espressa in gradi francesi, è ideale tra 15 e 50 °f.
Tra i parametri cruciali, il contenuto di ammonio deve rimanere sotto 0,5 mg/l, mentre per i solfati il limite è 250 mg/l, per evitare un impatto sul sapore e sull’effetto lassativo. Livelli di nitrati e nitriti sono indicatori critici, con i nitriti non dovrebbero superare 0,1 milligrammi per litro.
Altri elementi come ammonio, solfati, cloruri e alcuni metalli (alluminio, piombo, arsenico, cromo e nichel) sono controllati rigorosamente, con limiti massimi specifici per garantire la salubrità dell’acqua.
Questi parametri non solo assicurano la sicurezza dell’acqua, ma influenzano anche le sue qualità organolettiche, come sapore e odore.
L’acqua potabile dovrebbe essere naturalmente limpida, trasparente, con sapore e odore neutri. Tuttavia delle variazioni come odori e colori insoliti possono manifestarsi e in generale non sono motivo di preoccupazione, e possono essere risolti con semplici accorgimenti.
Ad esempio, un sapore salato può derivare dalla presenza di sodio, solfati e cloruri, mentre un gusto amarognolo potrebbe indicare magnesio. Un sapore metallico è spesso causato da sali di ferro. Un odore sgradevole è solitamente dovuto al cloro utilizzato per la disinfezione. Colorazioni rossastre o giallastre possono indicare la presenza di ferro o manganese nelle tubature.
Infine, acqua torbida o biancastra non significa impurità, ma potrebbe essere dovuta a una pressione elevata o a lavori di manutenzione. Lasciare l’acqua decantare può aiutare a ripristinarne la limpidezza.
La manutenzione dell’impianto idrico domestico è fondamentale per mantenere la qualità dell’acqua. Problemi comuni come acqua torbida, biancastra, o con odori e colori insoliti sono spesso risolvibili con interventi domestici. Ad esempio, l’acqua rossastra può derivare da tubature di ferro, richiedendo un controllo per evitare l’accumulo di ferro. Analogamente, una colorazione giallastra indica spesso la presenza di ferro e manganese nelle tubature. Per l’acqua torbida o biancastra, a volte basta semplicemente lasciarla decantare in una brocca per ripristinarne la chiarezza.
Inoltre, è importante adottare accorgimenti per gestire l’acqua con sapore metallico o salato, particolarmente per persone con specifiche condizioni di salute, come l’ipertensione.
Una corretta manutenzione e conoscenza dell’impianto idrico domestico contribuiscono significativamente alla salvaguardia della qualità dell’acqua consumata.
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