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Sterilizzazione e conservazione delle conserve fatte in casa

Appassionati di cucina, vi siete mai cimentati in conserve fatte in casa? Conoscete i migliori metodi di sterilizzazione per consumare i vostri prodotti in sicurezza e con tranquillità?

Sterilizzazione e conservazione delle conserve fatte in casa

Se abbiamo la fortuna di poter coltivare l'orto o di avere comunque a disposizione i frutti della terra, dopo l'abbondanza dell'estate ci ritroveremo con scorte di frutta e verdura in abbondanza.
Il modo migliore per conservare queste bontà, e anche per passare proficuamente le prime giornate di brutto tempo in casa senza annoiarsi, è fare delle conserve: marmellate, confetture, frutta sciroppata, verdure sott'olio o sottaceto, salse e via dicendo.

È bello poter produrre a casa alimenti genuini e di qualità, da consumare per tutto l'anno. Se però siete restii a creare i vostri barattoli casalinghi per paura di non saperli sterilizzare e conservare bene, ecco i nostri consigli per evitare infezioni o contaminazioni, a volte anche pericolosi per la salute, come il botulino.


Storia delle conserve
Non tutti sanno che l'abitudine a conservare gli alimenti ha origini antichissime. Già gli uomini primitivi impararono a conservare sotto sale, spezie e aromi alcuni alimenti, per averli anche in tempi di scarsa produzione.
I Romani invece conservavano salse ed alimenti nelle giare, grossi e capienti vasi. Vi erano già produzioni in gran quantità, come nel caso del garum, una salsa piccante largamente consumata, che veniva prodotta e venduta nei negozi, proprio come oggi per le nostre conserve.
È nel Sedicesimo secolo che Nostradamus, famoso astrologo, studioso e medico, ma anche gran buongustaio, scrive il Traité des confitures, un libro contenente le sue più riuscite e golose ricette per conservare la frutta, molto apprezzate anche alla Corte di Francia di Caterina dè Medici.
Si deve però arrivare alla fine del Settecento per scoprire la più classica delle conservazioni, ancora utilizzata ai giorni nostri: l'utilizzo di vasi di vetro e la sterilizzazione a bagnomaria. L'inventore di questa tecnica è il francese Nicolas François Appert, da costui il nome della tecnica “metodo Appert”, appunto, elogiato ed apprezzato per questo anche dal grande Napoleone.
In Inghilterra, probabilmente sulle basi del metodo Appert, si arriva in seguito all'invenzione ed utilizzo delle prime scatolette metalliche di conservazione degli alimenti.
Se però i cibi in scatola si sono diffusi in tutto il mondo per la loro praticità, non si sono certo dimenticati i classici ed intramontabili vasetti in vetro, ancora oggi decisamente apprezzati ed utilizzati.


La sterilizzazione dei barattoli in vetro vuoti
Per evitare che all'interno dei nostri barattoli si formino muffe o fermenti, è buona norma sterilizzarli sempre.
Bollire i vasi di vetro e i loro tappi in abbondante acqua, lasciarli raffreddare e, senza toccarli con le mani, ma aiutandosi con il manico di un mestolo, scolarli e lasciarli asciugare all'aria, capovolti su di un canovaccio pulito.
Un odierno metodo alternativo a questo potrebbe essere quello di mettere i barattoli a sterilizzare nel forno ben caldo, portato alla massima temperatura, per 5 minuti circa, lasciandoli raffreddare all'interno. Quando la temperatura comincia ad abbassarsi, infornare anche i tappi.

Di Ilaria © Riproduzione Riservata

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