Arbusto molto diffuso in Italia e Europa, prezioso per i suoi molteplici utilizzi terapeutici e magico per le leggende ad esso legate.
Il sambuco è una bella pianta, anzi più precisamente un arbusto, che appartiene alla famiglia delle sambucacee (caprifoliacee), si può trovare facilmente poiché è oggi molto diffusa sia in pianura sia in montagna.
E’ originaria dell’Europa, si colloca in pianura e si spinge fino ai 1400 metri di altitudine, il suo nome deriva dal greco “sambuchè”, che era uno strumento musicale, un flauto per la precisione, costruito usandone i rami.
Non è una pianta che riesce a raggiungere grandi altezze, al massimo 10 metri, la sua chioma si espande molto facilmente, il fusto non è sempre unico, ma dal terreno possono dipartirne diversi, i rami sono particolarmente arcuati e ricadenti.
La corteccia è irregolare, rugosa e bruna grigiastra, e racchiude, proteggendolo, un midollo molto soffice e candido. Le foglie emanano un odore poco gradevole.
I fiori sono davvero romantici a ombrello, compaiono dai primi di giugno, con il loro delicato colore bianco-crema, mentre i frutti si presentano in estate piena, di colore viola nerastro, quasi a contrastare la delicatezza dei fiori. Esiste anche una specie montana di sambuco, i cui frutti sono tendenti al rosso e i fiori tendono invece al giallo. Nei frutti è possibile riscontrare la presenza di vitamina A, C e B, acido pantotemico e acido folico. Mentre nei fiori sono contenute: mucillagini, tannini, zuccheri, pectine, flavonoidi ed oli essenziali.
Del sambuco si usano mote parti.
Le foglie per curare affezioni cutanee (sempre esternamente e mai internamente).
I fiori sono commestibili cucinati in dolci frittelle, dal sapore antico; possono anche essere impiegati nella quantità di 5 grammi per 100 ml di acqua, per preparare un infuso adatto per lavaggi e per compresse da applicare direttamente sulla pelle afflitta da foruncoli. Ricordatevi, inoltre, che i fiori si possono disporre accanto alle mele, per favorirne la conservazione nel tempo.
Con i frutti, raccolti a totale maturazione e non prima, è possibile preparare delle marmellate ottime, degli sciroppi, gelatine e vino di sambuco. I frutti non vanno usati e impiegati se non sono perfettamente maturi, poiché potrebbero provocare senso di bruciore allo stomaco, crampi e difficoltà respiratorie, inoltre, vanno evitati in caso di gravidanza e allattamento.
Il midollo si estraeva e s’impiegava per lavori di laboratorio e modellini, così come il legno si utilizza per fabbricare piccoli giocattoli e mestoli.
Sul sambuco si narrano molte leggende, storie affascinanti e misteriose.
Ad esempio si dice che una parte della croce di Cristo fu costruita con il legno di quest’arbusto. Inoltre si racconta che Giuda s’impiccò a un sambuco.
I fiori, secondo le credenze popolari, vanno raccolti la vigilia di San Giovanni, dunque il 23 giugno, poi dovrebbero essere lasciati all’aperto davanti casa per tutta la notte, in modo che il Santo, passando, li possa benedire.
Piantare un sambuco vicino a casa attirerebbe gli spiriti buoni, tenendo lontano quelli cattivi insieme ai serpenti, inoltre terrebbe lontane anche le mosche che invece rimarrebbero attratte dall’albero.
Le foglie, come già accennato, emanano un cattivo odore, che a quanto pare è anche sgradito a diversi insetti parassiti, motivo per cui vengono impiegate sotto forma di decotto per proteggere gli alberi da frutto. Si prepara una tisana con le foglie e poi si spruzza direttamente sulla muffa o sulla ruggine che può colpire a volte gli alberi da frutto.
Il sambuco è una pianta magica, secondo le credenze celtiche è la dimora della fata Holda, dai lunghi capelli biondi, attorniata dagli elfi, ben nascosti in mezzo ai cespugli.
È una pianta che cresce sotto l’influsso della luna ed è per questo che si pensava fosse amata dalle streghe.
Un tempo i contadini s’inchinavano sette volte dinanzi questa pianta, perché questo era il numero dei “doni” che dal sambuco potevano provenire, a favore della gente umile e povera: la resina per le lussazioni, la radice cotta per la gotta, la corteccia per problemi intestinali e di cistite, le foglie per la pelle, i frutti per i mali dell’inverno, i fiori in infuso per depurare, i germogli per le nevralgie.