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Galateo delle posate a tavola

Per non andare in panico alla vista delle molteplici posate a fianco del piatto, leggete qualche consiglio sul loro migliore utilizzo

Galateo delle posate a tavola

Sapere usare bene le posate è cosa gradita, soprattutto se si è invitati a cene o pranzi importanti, dove una sfilza luccicante di forchette, coltelli e strani altri utensili ci attende pronta per essere usata. Ma può capitare di avere dei dubbi, sia fuori di casa sia a casa, quando magari si deve organizzare una cena e non si conoscono bene tutte le regole di galateo. Pensare che tutti questi dubbi e perplessità un tempo non esistevano, ad esempio ai tempi dei greci e dei romani era uso comune mangiare sdraiati su un fianco, e il cibo veniva portato alla bocca direttamente con le mani. Nel Medioevo si usavano piatti e pentole comuni, messi al centro della tavola, dalla quale tutta la famiglia e gli eventuali ospiti attingevano a turno.

 

Un po' di... storia

L’uso della forchetta fece la sua comparsa a Firenze, con netto anticipo rispetto ad altrove, nel momento in cui la città toscana si distingueva per gusto ed eleganza a vari livelli: architettonici, pittorici e anche culinari. Nel 1600 un inglese, Thomas Coryat, si stupisce assai per l’uso della forchetta, evidenziando in tale modo “il non uso” nel suo paese di origine. Bisogna aspettare il 1700 per vedere il diffondersi delle posate in tutta Europa, dove accanto alla forchetta ciascun commensale ha il proprio piatto, il cucchiaio e il coltello. Alla metà del 1700 vengono inventati anche altri strumenti utili, tra cui le pinze per asparagi, il tagliauova, e altri interessanti accessori.

Entriamo ora nello specifico per vedere esattamente quali posate vanno usate in base al piatto e alla pietanza scelta, e alla tipologia di cena.

Cena elegante o casual?

Se avete in mente una cena elegante e raffinata potete rispolverare il servizio di posate d'argento, o in alpaca; se proprio volete esagerare con un menù a base di cinghiale o fagiano, sono perfette le posate con il manico in corno, fanno chic e coloniale allo stesso tempo. A volte può capitare che le posate d'argento abbiano bisogno di essere pulite da macchie varie, ecco qualche veloce e facile consiglio: il latte acido farà brillare nuovamente in modo naturale il vostro argento scurito e ossidato, mentre per togliere le macchie scure, potrete usare l’acqua di cottura delle patate.

Se siete tra amici, andranno bene le classiche posate di acciaio o quelle con il manico colorato (il materiale usato è solitamente adatto per essere lavato in lavastoviglie), magari in sintonia con i piatti o la tovaglia, se siete amanti del trendy allora puntate per quelle in wengé.

Se state organizzando una cena o una piccola festicciola dedicata ai bimbi, sappiate che esistono in commercio delle posate colorate che cambiano colore in base alla temperatura dei cibi, una sorta di magia che meraviglierà i vostri piccoli.

Quale usare?

Gli spaghetti vanno mangiati solo con la forchetta e non come a volte si vede con l’ausilio del cucchiaio.

Per quanto riguarda il pesce per le ostriche e i molluschi va utilizzata la forchetta a tre punte, il salmone va mangiato con le posate da pesce, il caviale va servito in una piccola coppa contenuta in una coppa più grande colma di ghiaccio e va mangiato con le posate classiche. In linea generale il pesce va pulito con l’aiuto della forchetta e del coltello, va tolta la testa e la coda, e si taglia per lungo a metà, rovesciando la metà superiore; a questo punto si toglie la lisca centrale, ovviamente per questo andranno usate le posate da pesce, che facilitano anche il compito.

Le uova richiedono l’uso della sola forchetta, salvo che siano accompagnate da salsiccia o pancetta, allora sarà necessario anche il coltello.

Per le minestre, si userà ovviamente il cucchiaio, non si dovrebbe soffiare sulla minestra, e si dovrebbe inclinare il piatto verso il centro del tavolo e non verso se stessi, quando alla fine ne resta un pochino da raccogliere. In caso di brodo o di vellutate si possono bere direttamente dalle tazze con i manici, e non si dovrebbe usare il cucchiaio.

La selvaggina vuole solo forchetta e coltello.

La frutta come pere, mele ecc, va tagliata in quattro nel piatto con il coltello, poi s’infila con la forchetta e si sbuccia un pezzo alla volta; le banane si sbucciano con il coltello, si appoggiano sul piatto e si affettano. I meloni vanno mangiati con forchetta e coltello; il pompelmo si mangia dopo averlo tagliato con il cucchiaino. È concesso mangiare le ciliegie con le mani, una alla volta, per eliminare il nocciolo però si porta la mano chiusa a pugno alla bocca, lo si raccoglie e poi lo si appoggia nel piattino da frutta.

La macedonia va mangiata con il cucchiaino, e in caso di noccioli si mettono direttamente dalla bocca all’interno del cucchiaino per poi appoggiarli nel sottopiatto.

Le torte si mangiano con la forchetta a tre punte, i gelati con il cucchiaino a paletta.

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