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Siliconi nei cosmetici: pericolo in agguato?

Da tempo le case cosmetiche hanno usato massicciamente componenti siliconici nelle loro formulazioni scatenando favori ma anche scontento e battaglie da parte di chi ha un animo eco bio.

Siliconi nei cosmetici: pericolo in agguato?

Negli ultimi anni è aumentato l'acquisto consapevole dei prodotti di bellezza, chi entra in profumeria difficilmente si fa attirare solo dalle pubblicità e dai packaging accattivanti. Per la scelta del proprio “cosmetico” si ricorre sempre più spesso alla lettura dell'INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), l'etichetta dei componenti usati nella formulazione in ordine di quantità.
La lista degli ingredienti si trova solitamente sul retro delle confezioni e scorrendo le varie voci spesso ci si imbatte nei siliconi, i più comuni sono dimethicone, amodimethicone, cyclomethicone, cyclopentasiloxane. In generale le componenti che terminano in -one e –siloxane o –silanol sono tutte a base siliconica.
Queste sostanze sono finite dritte nel mirino delle consumatrici perché sta crescendo il consenso verso i prodotti eco bio: i siliconi da tempo vengono considerati da molte donne i nemici numeri uno della pelle, assieme ai petrolati.

Ma è veramente così? Si devono davvero preferire i prodotti cosmetici che non li contengono? Vogliamo fare chiarezza su questa delicata questione avvalendoci della consulenza di Valeria Acampora, Medico Estetico.


Credits: Foto di @sjajolika | Pixabay
È vero che i siliconi cosmetici sono derivati dalla combinazione di silicio e sostanze petrolifere?

« Non è assolutamente vero, i siliconi ed i petrolati sono sostanze chimiche diverse tra loro. Facciamo subito chiarezza. I petrolati (chiamati anche idrocarburi o grassi minerali) sono una classe di composti chimici derivati dalla raffinazione del petrolio; tra questi, la più conosciuta è la vaselina o paraffina liquida. I siliconi , invece, sono polimeri semi-organici che si ricavano dalla silice ».


Perché le case cosmetiche li usano abbondantemente nelle lore formulazioni?

« I siliconi di più recente produzione, economizzano la produzione in quanto possono essere lavorati a freddo; inoltre, sono idrorepellenti e ben scorrevoli, rendendo, quindi, meno untuosi e appiccicosi unguenti e creme da massaggio. Le emulsioni siliconiche non irrancidiscono, non irritano e sono prive di tossicità. Per questi motivi possono trovare impiego anche nei paidocosmetici (cosmetici per bambini). Molte preparazioni cosmetiche hanno ricevuto notorietà e fortuna grazie all’impiego di questi prodotti.  Infatti, grazie alle loro caratteristiche chimiche, una volta applicati sulla cute, generano una piacevole sensazione di “pelle vellutata”».


Molte creme per il viso contengono siliconi. E’ vero che alla lunga possono provocare secchezza della pelle, occlusione dei pori e agevolare la formazione di punti neri e comedoni?

«È vero il contrario.  I siliconi possono essere utilizzati, in ambito cosmetico, proprio come agenti idratanti. Essi agiscono mediante un meccanismo di idratazione indiretta, ovvero creano un film, sulla superficie della pelle, in grado di trattenere l’acqua, impedendone l’eccessiva evaporazione. Tuttavia, essendo sostanze altamente idratanti, non vanno utilizzate in modo improprio o eccessivo perché potrebbero inibire il meccanismo fisiologico di idratazione cutanea. Per quanto riguarda, invece,  i punti neri o comedoni aperti, essi sono dovuti all’accumulo, all’interno dei follicoli piliferi, di sebo, cheratina e microrganismi.  Pertanto, sono le sostanze oleose, come ad esempio gli idrocarburi (tra cui la sopra citata vaselina) che potrebbero, a seguito di una loro azione prolungata, otturare gli osti pilo-sebacei e determinare la comparsa di comedoni. Tuttavia, anche queste ultime sostanze, non sono affatto da evitare. Esse possono apportare benefici alla pelle se utilizzate in modo appropriato, ovvero quando ve ne è l’indicazione e sulla giusta tipologia di cute. Per i motivi appena enunciati, è opportuno rivolgersi al Medico Estetico al fine di ottenere una corretta prescrizione cosmetologica per il proprio tipo di pelle e per le sue eventuali problematiche».

Credits: Foto di @sardenacarlo | Pixabay
I prodotti per capelli sono tra quelli più ricchi di ingredienti siliconici. È vero che passato il miglioramento iniziale, tendono a seccare e a far perdere la lucentezza alle lunghezze?

« La problematica sull’utilizzo di prodotti per capelli a base di  emulsioni siliconiche è nata a seguito di un grande fraintendimento. Essi sono ottimi  come agenti districanti e filmogeni, ovvero, come una sorta di “make-up” per i capelli. Tuttavia, non hanno effetti curativi. Pertanto, è corretto il loro impiego esclusivamente per rendere i capelli secchi, facilmente pettinabili, e per conferire loro una maggiore lucentezza.  Non li danneggiano ma non li curano».


È vero che i siliconi non sono biodegradabili e sono sostanze altamente inquinanti?

«I derivati siliconici non sono biodegradabili. Tuttavia, non è detto che un ingrediente cosmetico di origine Vegetale sia più sicuro in termini di impatto per l’ambiente (dalla produzione allo smaltimento). Esemplare è il caso dell’ossido di zinco, considerato un filtro solare fisico “ecologico” e migliore dei cosiddetti filtri chimici. In termini di impatto ambientale sul sistema marino è, ad esempio, una sostanza altamente dannosa.  Pertanto, fondamentale è l’impegno, da parte delle istituzioni, a gestire e monitorare nel tempo, l’impatto ambientale di tutte le differenti tipologie di prodotti cosmetici».


Esistono degli ingredienti vegetali che possono sostituire i siliconi?

«Anche in questo caso, non è detto che un ingrediente cosmetico di origine vegetale sia più sicuro e “sano” per la pelle. Questo nonsenso è evidente in termini tossicologici: un potente veleno vegetale non è meno tossico di una innocua sostanza di sintesi. Tuttavia, attualmente non esistono sostanze vegetali completamente identiche ai derivati siliconici. La funzione, in alcuni casi, può essere la stessa ma non sempre».

Di Elisa Gamberi © Riproduzione Riservata
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