A che età comincia a battere il cuore di un bambino? Alcuni se lo ricordano: la bimba dai riccioli d’oro, o il bimbo con gli occhioni neri! Sono le prime prove del sentimento, piccole forti emozioni, attrazioni e simpatie. I primi amori sono carichi di significato e incancellabili dalla nostra memoria, sono i primi momenti in cui ci stacchiamo da mamma e papà

L’innamoramento del bambino precede gli amori adolescenziali e quelli dell’età adulta. Si tratta di amori platonici, senza un fine sessuale, ma carichi di condivisione, in cui il bambino desidera essere l’unico amico-compagno del suo oggetto d’amore.
Le prime cotte
I piccoli possono innamorarsi per la prima volta intorno ai tre anni, e si tratta di un sentimento simile a quello che provano per i genitori. È un colpo di fulmine, un’esplosiva attrazione per l’altro che può scattare senza un perché. Si può trattare di attrazione per come gioca, per come parla o per alcune caratteristiche fisiche. La sua caratteristica è l’esagerazione e ha la funzione di dare un senso di sazietà e gioia.
Credits: Foto di @Bessi | Pixabay
Le simpatie
Talvolta capita che l’oggetto d’amore sia un adulto diverso dal genitore. Questo accade perché il bambino sta crescendo e guarda oltre i suoi legami principali. Ma può anche capitare che l’oggetto d’amore sia un personaggio di fantasia, di un cartone animato, e anche in quel caso non bisogna preoccuparsi e nemmeno ridicolizzare. L’amore è anche sogno e il bambino ne ha bisogno!
Le prime sofferenze
Anche se si tratta di amori asessuati, questo non esclude che già a 6-8 anni si possa soffrire per amore. Il primo sentimento che spesso si vive è quello di gelosia per non essere i prediletti e gli unici. Provando sentimenti puri, i bambini non riescono a mediare, e il legame che si crea tra bambini è caratterizzato da esclusività, quindi si tollerano poco la delusione, l’esclusione e l’abbandono. Così soffrono terribilmente per le loro prime pene d’amore.
Il ruolo dei genitori
Le manifestazioni infantili del primo amore possono confondere anche i genitori che non sanno come comportarsi. È fondamentale che gli adulti non ridicolizzino né invadano troppo lo spazio intimo delle storie affettive del figlio, devono rispettare i suoi sentimenti e intervenire solo se viene chiesto. È l’inizio di un’educazione dei sentimenti, dove la prima regola è valorizzare l’esperienza, considerarla importante per lo sviluppo affettivo.Credits: Foto di @JUrban | Pixabay
L’autoerotismo
Freud fu il primo a postulare l’esistenza di una sessualità infantile, fatta di istinti e pulsioni. Si nasce programmati per il piacere, di cui poi si avrà piena consapevolezza solo crescendo, con la maturazione sessuale. Da molto piccoli, quindi non si è orientati all’altro e la sessualità non è finalizzata, ma diretta a se stessi, nell’autoerotismo. Tuttavia per molti è ancora un tabù, perché non pensano che la pelle sia un organo ricettivo e il genere umano gode della socialità e del riconoscimento che si manifesta anche con i gesti di affetto. Quindi le coccole, le carezze, stare abbracciati danno piacere come qualsiasi altro contatto fisico.