Scherzare piacevolmente o sedurre? Come capire i confini dei flirt

Adriano Bocci  | 27 Gen 2024
Donna e uomo che parlano e sorridono in un bar

Ci sono periodi nella vita di ognuno in cui si ha una particolare voglia di flirt e di piacere agli altri, che si stia in coppia o meno. C’è il desiderio di provare o riprovare certe emozioni o brividi ormai in letargo, e soprattutto, di conquistare senza un reale motivo. Perché?

Il flirt, o meglio, lo scherzare piacevolmente (in difesa del politicamente corretto) nasce dall’umana necessità di sentirsi apprezzati, di piacere, di avere qualche conferma del proprio potere seduttivo, e non sempre si va oltre. Un po’ di narcisismo fa parte di tutti. È una forma di interazione importante che capita anche in ambito professionale, ma attenzione: prima dell’uso, leggere attentamente il foglio illustrativo.

Flirt innocenti, o tradimento?

Perché il flirt esercita un tale fascino? Al centro vi è il desiderio di sentirsi desiderati, un’emozione universale che tocca tutti, indipendentemente dallo stato sentimentale. Flirtare, in fondo, è un gioco di seduzione, un ballo fra due persone che può diventare un tango o un modo alternativo di pestarsi i piedi da soli.

Ma cosa significa realmente flirtare? È effettivamente una ricerca di conferma personale e testare il proprio appeal o semplicemente scherzare piacevolmente senza intenzioni serie? La risposta, spesso, è ambigua quanto il flirt stesso. Soprattutto per gli uomini, gli stessi uomini che non capiscono facilmente certi segnali.

Spesso ci si interroga se flirtare possa essere considerato un atto di tradimento. È una questione che solleva (spesso) dibattiti poco leggeri, sopratutto quando si è già in coppia. Il confine fra uno scherzo innocente e qualcosa che può ferire il proprio partner è molto sottile, e varia a seconda delle proprie percezioni. È una questione di rispetto.

Si può flirtare in maniera spensierata?

Il concetto di flirtare per divertimento implica un approccio leggero e spensierato al flirt, per scaldare una routine noiosa con scambi di battute senza vere aspettative. Dietro il flirt, però, si nasconde una certa insicurezza che ha bisogno dell’approvazione degli altri, un test per la propria femminilità o mascolinità. Dentro di noi c’è sempre un fanciullo che vuole giocare, e se siamo single non c’è problema, ma attenzione quando si è in coppia.

Donna e uomo che parlano e sorridono in un bar
Flirtare per gioco, o fuga dalla coppia?

Come e quando?

Quando si è in coppia è importante non flirtare di fronte al proprio partner, che merita rispetto e attenzioni: ciò spiega la grande diffusione di chat e blog in cui ci si scambia lusinghe, uno spazio protetto dove si può “scherzare” senza andare oltre. Attenzione, però, perché questo è un mondo pericoloso dove si inizia tanto per, e ci si ritrova incapaci di gestire il tutto. Passare da semplice evasione a relazione clandestina è un attimo. Serve dedicare importanza al fattore tempo, che ci segnale se il narcisismo sta diventando affetto. Quando chiacchiere e sguardi si protraggono nel tempo, sempre di più e senza riuscire ad imporre paletti, forse è arrivato il momento di farsi delle domande.

Copertina del libro Flirt per donne di Sara Manchese
La guida eccellente su come ottenere uomini di alto valore e mantenerli

Quando fa bene

Se il flirt è gestito bene apporta numerosi benefici, potenziando la propria identità, autostima e conferma di se stessi. Finché si tratta da sola voglia di conquista, senza passare ai fatti, il flirt può anche andare bene perché rimanda al narciso che è in ognuno di noi. Può essere molto positivo anche se si è in coppia, per far sentire vivi e piacenti. Diventa un altro discorso quando si cerca un pretesto per evadere dalla coppia e dai problemi col proprio partner. Se la coppia è salda ci si può concedere di giocare, ma se il flirt nasce in una coppia non funzionante sorgono ulteriori problemi.

Adriano Bocci
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