Stanchezza nei bambini

Redazione Amando  | 20 Nov 2023

La stanchezza è un malessere che può colpire anche i bambini più vivaci. Può essere uno stato temporaneo oppure se più persistente, un sintomo da non sottovalutare.

I bambini hanno energia da vendere e sono in continuo movimento. È difficile che un bambino sia stanco e privo di forze, tuttavia può capitare che questo disturbo colpisca anche il bambino più “terribile”. Insomma, può capitare!

Ma cosa succede se all’improvviso un bambino vispo e allegro, dice che è stanco?

In questi casi, dopo qualche giorno di “monitoraggio” potete consultare il pediatra e comunicargli il malessere di vostro figlio. Sicuramente, la stanchezza non è da sottovalutare, soprattutto se compare tutti i giorni: potrebbe trattarsi di un disturbo o di un’infezione.

Ma vediamo cosa possiamo fare a seconda dello stadio e il tipo di stanchezza cui viene colpito il bambino

  • Stanchezza psicologica: Se notate che il bambino è stanco, non vuole giocare, ha sempre sonno, o ancora inizia a soffrire di enuresi e dice di avere mal di testa potrebbe trattarsi di una stanchezza derivante da un fattore psicologico. E qui incidono molto i rapporti e la convivenza in casa, e quindi tensioni e litigi ma anche incapacità di relazionarsi con gli altri bambini.
    Cosa fare: Se riuscite a capire che questi fattori possono essere la causa della stanchezza, l’unica cosa che potete fare è quella di stare più vicino a vostro figlio, fargli tante coccole e tenerlo lontano da ogni malumore tra le mura domestiche.
    Solo se non otterrete nessun risultato sarà meglio contattare il pediatra.

  • Stanchezza da cambio di stagione: Un altro caso di stanchezza può capitare ad esempio se il bambino si sveglia già stanco ed è più lento nel fare i compiti, mettendoci dentro anche l’inappetenza e la svogliatezza. Se ci troviamo in un cambio di stagione, non dobbiamo preoccuparci più di tanto, i bambini come gli adulti sentono molto i cambiamenti climatici.
    Cosa fare: Nonostante non ci sia niente di preoccupante, vi sono dei rimedi, o meglio delle regole da seguire, prima tra tutte quella di mantenere invariata l’ora della nanna, di preparargli una colazione completa, in modo da avere tutte le energie per affrontare al meglio la giornata.
  • Stanchezza post influenza: Se invece la stanchezza è dovuta all’influenza, il malessere durerà solo qualche giorno e comunque dopo la cura magari a base di antibiotici, è meglio rinforzare il bambino con delle vitamine.
    Cosa fare: Una volta consultato il pediatra, potete offrire al bambino un’alimentazione composta da più frutta e verdura, carne bianca, pesce, riso, in modo da ridargli le energie perdute.
  • Stanchezza da anemia: Se invece il bambino è pallido in viso, ed è anche affetto da debolezza, potrebbe trattarsi di anemia, ovvero da una carenza di ferro.
    Cosa fare: Consultate il pediatra che valuterà se è il caso o meno di prescrivere un esame di controllo per appurare il valore del ferro nel sangue. Se il bambino è carente di ferro, il pediatra potrà prescrivere una dieta mirata e/o degli integratori a base di ferro.

Questi sono solo alcuni degli esempi di stanchezza cui può essere colpito il bambino. Se però alcuni sintomi sono ricorrenti, sarà compito del pediatra valutare la situazione e trovare la soluzione migliore al problema. Esami più mirati infatti potrebbero essere prescritti per conoscere meglio il motivo della stanchezza. I motivi che spingono il pediatra ad eseguire controlli più approfonditi sono per esempio mal di testa frequente e leggera febbriciattola persistente, blocco della crescita, ingrossamento dei linfonodi, rifiuto del cibo, sonnolenza frequente, maggiore irritabilità.

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