La stanchezza è un malessere che può colpire anche i bambini più vivaci. Può essere uno stato temporaneo oppure se più persistente, un sintomo da non sottovalutare.
I bambini hanno energia da vendere e sono in continuo movimento. È difficile che un bambino sia stanco e privo di forze, tuttavia può capitare che questo disturbo colpisca anche il bambino più “terribile”. Insomma, può capitare!
In questi casi, dopo qualche giorno di “monitoraggio” potete consultare il pediatra e comunicargli il malessere di vostro figlio. Sicuramente, la stanchezza non è da sottovalutare, soprattutto se compare tutti i giorni: potrebbe trattarsi di un disturbo o di un’infezione.
Questi sono solo alcuni degli esempi di stanchezza cui può essere colpito il bambino. Se però alcuni sintomi sono ricorrenti, sarà compito del pediatra valutare la situazione e trovare la soluzione migliore al problema. Esami più mirati infatti potrebbero essere prescritti per conoscere meglio il motivo della stanchezza. I motivi che spingono il pediatra ad eseguire controlli più approfonditi sono per esempio mal di testa frequente e leggera febbriciattola persistente, blocco della crescita, ingrossamento dei linfonodi, rifiuto del cibo, sonnolenza frequente, maggiore irritabilità.
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