Capita in molte famiglie, a prescindere dall’età, il momento in cui il figlio o la figlia portano a casa qualcuno che semplicemente non riesce a trovare posto nel cuore dei genitori. Questa situazione può nascere con un primo amore adolescenziale, pieno di sogni e speranze, o magari in una fase più matura della vita, dove le scelte sembrano avere un peso più significativo. Quando i genitori non vedono di buon occhio il fidanzato, spesso ciò si trasforma in una tempesta: i dialoghi tesi si trasformano in battaglie dove i genitori possono arrivare a imporre delle scelte drastiche, e frasi come “questa è la mia vita” echeggiano tra le mura di casa.
In questi casi qual’è il comportamento più saggio? Sono i genitori a dover insistere e spingere verso una decisione, o accettare le loro scelte con la speranza che col tempo possano cambiare idea? La verità è che non esiste una risposta univoca: imporre divieti assoluti o prendere posizioni rigide raramente porta a esiti positivi.
Quali sono i motivi di questa percezione? Le ragioni possono variare: potrebbe essere lo stile di vita non convenzionale, un look eccentrico, un modo di esprimersi troppo franco, o forse un carattere che non si addice ai canoni familiari. Quando i figli sono adulti, le obiezioni possono riguardare le relazioni con persone che hanno già esperienze di matrimonio alle spalle, figli da altre unioni, o che seguono una religione diversa da quella di famiglia.
Non è raro che le preoccupazioni dei genitori si dimostrino fondate, ma altrettanto spesso si scopre che sono solo frutto di pregiudizi. Questi ultimi, con il tempo e la pazienza da parte di tutti, possono essere superati. Tuttavia, quando i figli frequentano persone che non incontrano il favore dei genitori, spesso l’atmosfera in famiglia si fa più pesante, i litigi sono continui e la situazione può degenerare fino a causare veri e propri strappi nel tessuto familiare.
Quando si è innamorati, spesso si perde la capacità di valutare la situazione con obiettività. In questi casi, i genitori, essendo esterni alla relazione, possono avere una visione più chiara e realistica. A volte, possono esistere ragioni valide per cui il partner scelto non piace ai genitori, ma insistere affinché i figli terminino la relazione non è la soluzione.
Il dialogo sereno e costruttivo è il migliore approccio. I genitori dovrebbero cercare di capire ciò che attrae il figlio nel partner e condividere le proprie preoccupazioni in maniera aperta e rispettosa. È importante evitare ultimatum e come “so io cosa è meglio per te” o “alla tua età devi pensare ad altro”, che potrebbero solo allontanare il figlio.
L’intervento dei genitori dovrebbe essere limitato a situazioni di violenza fisica o psicologica, dove potrebbe essere opportuno suggerire un supporto psicologico. In questi casi gravi, l’intervento è non solo giustificato, ma necessario per il benessere del proprio figlio.
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