La notizia arriva dal settimanale americano Time e da un giornale inglese: essere figli unici è bello e fa bene. Oggi i figli unici sembrano avere una marcia in più, sono felici, estroversi e sicuri di sé, anche grazie alle tecnologie e al nuovo ruolo di mamma e papà. Chi ha fratelli nel 54% dei casi si lamenta per qualche prepotenza da parte di fratelli e sorelle, qualcosa in più delle solite inevitabili litigate. Quasi il 30% afferma che i fratelli li trattano a male parole, e il 17% si lamenta per i furti di giocattoli o oggetti personali. A tutto ciò si aggiungono altre forme di scontento, che vanno dalla suddivisione-condivisione degli spazi domestici, alla competizione, alla gelosia. Tra i problemi principali, l’attenzione dei genitori che deve essere per forza di cose ripartita. Così in questo stato di insoddisfazione generale, chi è figlio unico sostiene di stare meglio.
Per niente timidi, impacciati o chiusi, ma aperti, estroversi e sicuri di sé; più svelti a socializzare sia a scuola sia in vacanza e appaiono davvero bambini realizzati. Ma come si spiega questa inversione di tendenza? Un tempo si sosteneva il contrario, quando nelle famigie la prole era numerosa e chi si ritrovava figlio unico si sentiva diverso a livello sociale. Oggi, invece, l’eccezione è proprio rappresenta dai bambini con fratelli, soprattutto nelle grandi metropoli, visto che la nostra media nazionale, secondo i dati ISTAT, è di 1,37 figli per donna.
Perché sono bambini più felici? Per prima cosa perché è più facile fare il genitore con un bambino solo, soprattutto in anni accelerati come i nostri, quando il tempo non basta mai; di fronte alle richieste, ai problemi che comporta doversi confrontare con più figli, spesso i genitori tendono a glissare sui percorsi educativi. Con un unico figlio sono piuttosto preparati nel modulare il loro ruolo tra l’essere amici dei figli e educatori, dosando tenerezza e autorevolezza. Con i figli unici si tende a dare il meglio di sé, a concentrarsi sulla conoscenza del suo carattere, interagendo in modo più ragionato. In più oggi i figli unici mantengono una socializzazione con i coetanei anche grazie alla tecnologia, che se usata con saggezza permette uno scambio con i propri coetanei.
Ovviamente i rischi di essere figli unici ci sono, perché bisogna evitare che il figlio unico diventi un piccolo despota, abituati a genitori e parenti che gli concedono tutto. Se gli adulti consentono questo, il bambino si sentirà a disagio fuori dalla famiglia, dovendosi confrontare con realtà meno amichevoli. In secondo luogo bisogna stare attenti a non investire troppo sul bambino: le aspettative dei genitori diventano un macigno se esagerate, suddivise in due o tre possono essere tollerate, ma riversate su un figlio unico si trasformano in richieste impossibili, che lo porteranno a sentirsi inadeguato.
Nei casi di figli unici, bisogna che i genitori creino le condizioni affinché il figlio trascorra più tempo possibile con i coetanei con cui passare pomeriggi di gioco o di studio e se possibile anche qualche vacanze, proprio come accade tra fratelli.
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