Brutti voti a scuola: consigli per i genitori

Redazione Amando  | 17 Nov 2023

Urla, punizioni, minacce oppure indifferenza assoluta sono alcuni dei comportamenti che i genitori hanno di fronte ai brutti voti dei figli; quale atteggiamento, invece, bisognerebbe adottare in questi casi?

Uno degli argomenti che più spesso attanaglia e preoccupa numerose mamme e papà è la scuola dei figli: ogni genitore vorrebbe che il proprio ragazzo studiasse, fosse diligente e portasse buoni risultati durante verifiche ed interrogazioni.
Purtroppo, però, la realtà è fatta anche di compiti in classe andati male e di giudizi negativi da parte dei professori durante i colloqui ed è proprio in queste situazioni che si scatenano liti furibonde in famiglia.
Ma qual è il giusto comportamento da adottare in caso di brutti voti a scuola? Cosa bisognerebbe dire e fare con i figli che raccolgono insuccessi continui? Ecco una guida per genitori che vogliono trovare una soluzione a questa situazione insieme ai loro ragazzi.

Insufficienze e giudizi negativi

È tempo di scrutini e pagelle per la chiusura del quadrimestre e se in molte case si festeggeranno i successi scolastici in molte altre è il periodo in cui si scateneranno pianti, urla, punizioni.
Purtroppo sono molti gli studenti che per vari motivi vanno male e prendono continuamente brutti voti a scuola; in questo caso come dovrebbero comportarsi i genitori? Da un punto di vista pedagogico quale dovrebbe essere il giusto atteggiamento da tenere?
La prima cosa da tenere sempre a mente è che il figlio è un adolescente e pertanto sta attraversando una fisiologica fase di subbuglio, dove tutto cambia e anche lui ha bisogno di tempo per adattarsi: il vostro compito è quello di cercare sempre di osservarlo da lontano, capire cosa prova e non stargli eccessivamente addosso di fronte ai 3 e ai 4!
Tuttavia essere mamma e papà significa anche avere il dovere di insegnargli ad essere responsabile nella scuola come nella vita e quindi non bisogna nemmeno fare finta di nulla quando ci sono delle insufficienze.

Comportamenti da adottare
Detto ciò, di fronte ai brutti voti ecco alcuni suggerimenti su come comportarsi!

  • Capire dov’è il problema
    Quando un figlio ha una pagella negativa o continua a riportare insuccessi bisognerebbe indagare se la causa è la mancanza di studio, di impegno e di volontà o magari una sua reale difficoltà nelle materie di studio. A volte i figli trascorrono numerose ore davanti ai libri senza ottenere risultati perché è il metodo usato per studiare ad essere sbagliato e non altro.
    Allo stesso modo scarsi risultati potrebbero nascondere dei disagi o semplicemente sono una richiesta di attenzione.
  • Ascoltare le sue motivazioni
    Attaccare ed insultare immediatamente il ragazzo senza dargli lo spazio per spiegarsi sarà controproducente; bisogna armarsi di pazienza e lasciarlo parlare!
  • Evitare offese ed etichette
    Altra cosa da non fare è quella di iniziare a parlare con chiunque dei suoi brutti voti a scuola, qualunque sia il motivo; allo stesso modo evitare di ripetergli in continuazione che è un “fannullone” e “scansafatiche” perché ciò aumenterebbe solo l’immagine negativa che ha di se stesso.
  • Far capire che non sono sbagliati
    Sbagliare nella scuola, come nel lavoro, non significa essere sbagliati come persone: questo concetto deve essere chiaro ad un adolescente! Piuttosto meglio aiutare i figli a capire perché non raggiungono la sufficienza e trovare insieme delle soluzioni.
  • Non usare punizioni
    Dopo aver capito la causa del suo andare male a scuola non ha senso punire immediatamente il ragazzo; provare a dargli fiducia, a supportarlo ed aiutarlo è sicuramente meglio. Se poi ci si accorge che i brutti voti sono il risultato del suo scarso impegno e menefreghismo allora si agirà di conseguenza.
  • Non fare paragoni
    E inutile ricordare al figlio che la sorella, l’amico di famiglia o il cugino sono bravi a scuola, si impegnano e portano risultati. I confronti abbattono ancora di più e abbassano l’autostima.
  • Non banalizzare
    Anche far finta di niente, banalizzare, risolvere la situazione con un semplice “non importa” è sbagliato; i ragazzi vanno considerati e archiviare immediatamente la pratica è un modo implicito per dedicargli poche attenzioni.
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