Secondo un sondaggio, un italiano su due fatica a staccarsi dalla famiglia di origine e pare che a soffrire di più di questo distacco siano i figli maschi, coccolati e viziati dalle mamme italiane. Qualche tempo fa anche la televisione ha dedicato loro un programma, dal momento che la dipendenza dalla figura materna è un problema che affligge molti uomini. Ma quanto vale la pena spingerli a crescere? Forse è meglio lasciarli con la mamma e scappare a gambe levate?
È vero che la situazione sociale ed economica non aiuta ad uscire di casa, ma se per alcuni è l’unico motivo che li spinge a continuare a vivere con i genitori anche dopo i 30 anni, il discorso cambia quando ci si trova di fronte a uomini senza problemi professionali che, nonostante tutto, si rifiutano di abbandonare la famiglia di origine. Si tratta di uomini solitamente dolci e sensibili, sempre ben curati e ben vestiti, che all’inizio fanno un’ottima impressione a chi li incontra; purtroppo però quando si approfondisce la conoscenza si scopre che sono mamma-dipendenti.
È ben noto in psicologia che ogni persona costruisce la sua personalità e il suo modo di essere a partire dal riconoscimento che i genitori, e soprattutto la madre, operano nei suoi confronti. È infatti la relazione con la madre che struttura la vita psichica di un neonato e costruisce le caratteristiche che poi lo renderanno una persona adulta. I “mammoni” purtroppo non hanno mai vissuto questo passaggio dallo stato di dipendenza, tipico dell’infanzia, a quello di autonomia, tipico dell’adolescenza, caratterizzato da una sempre maggiore separazione e differenziazione.
Questo però impedisce alle persone di sentire il bisogno di staccarsi dalla famiglia e vivere esperienze di confronto come amicizie, sesso e relazioni.
I classici “mammoni” solitamente hanno mamme molto rassicuranti, protettive e perfette, che portano l’uomo a sognare una donna ideale, fotocopia della mamma. Sono madri tendenzialmente dominanti o addirittura manipolatrici, che non consentono ai figli di emanciparsi emotivamente e tendono a troncare sul nascere le tensioni, gli scontri e le lacerazioni tipiche di un processo di separazione genitore-figlio.
Se si azzarda una generalizzazione, gli uomini mammoni sono solitamente accomunati da una serie di caratteristiche: figli modello, che non hanno mai dato ai genitori dispiaceri o problemi perché hanno sempre modellato le loro decisioni sulla base dei desideri materni. Deludere l’adorata genitrice per queste persone è qualcosa di inconcepibile perché significherebbe non avere più bisogno della sua approvazione per realizzare un progetto di vita.
Inoltre nei mammoni c’è spesso più spirito egoista e desiderio di ricevere, rispetto alla voglia di dare.
E con queste premesse si capisce perché trovare una compagna con cui costruire una relazione matura e duratura non è facile, visto che non tutte le donne vogliono avere a che fare con bambinoni e mamme al seguito.
Infatti spesso questi uomini succubi della madre vanno alla ricerca di donne simili alla propria madre, cioè donne impossibili e perfette, proprio perché spesso si è consapevoli che non ci sarà mai la possibilità di incontrarle.
Ti sei innamorata del classico “mammone”? Per cercare di andare avanti ci sono una serie di suggerimenti che può valer la pena seguire e che forse possono aiutare il tuo uomo a distaccarsi pian piano da questo legame. Se però, nonostante i vostri sforzi, lui continua ad anteporti la mamma o si accetta così com’è oppure si dà un taglio netto al rapporto, perché probabilmente sarà difficile a cambiare:
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