Lavorare a maglia: non solo per le donne. Ecco perché

Adriano Bocci  | 07 Feb 2024

Sì, avete letto bene: l’uncinetto non è più un’esclusiva delle donne.

Un’incredibile rivoluzione sta prendendo piede e l’uncinetto si sta liberando dei vecchi cliché, sfidando apertamente gli stereotipi di genere. Ricordate quando la sola immagine di un uomo con l’uncinetto in mano poteva destare sorrisi?

Quei giorni sono finiti. Ormai ci sono storie di uomini che, fra una partita di calcio e l’altra, scoprono la gioia di creare qualcosa di unico con le proprie mani (oltre la farina in cucina). E la sorpresa? L’uncinetto: il nuovo yoga per gli uomini.

Lavorare a maglia, come un mandala

Mandala fatto di maglia

Pace.

L’uncinetto come terapia? Pensaci: da secoli, in ogni angolo del mondo, l’uncinetto ha unito le persone, da un capo all’altro. È come un viaggio spaziotemporale: ogni punto che crei è un passo lungo le tradizioni, dalla Grande Muraglia alle piramidi d’Egitto.

Proprio come un mandala, che coi suoi disegni intricati cattura e calma la mente, lavorare a maglia guida in un viaggio ritmico di pura tranquillità. È come fare yoga con le mani: ogni punto diventa un respiro, un momento di pace che si accumula e porta alla leggerezza. Il cuore rallenta, la pressione scende, i muscoli si distendono, e tanti saluti allo stress.

Cronache di Ago e Filo

Anelli e ganci da uncinetto
Vi sentiti ispirati? Qui trovate degli anelli comodissimi e qui un set di ganci

Col tempo si sono moltiplicati i knitting cafè, dove accanto a un buon cappuccino si può ordinare un gomitolo di lana. E nei knitting cafè sparsi per il mondo, fra un mocha e l’altro, non è raro scorgere volti noti come Demi Lovato, Katy Perry e Sarah Jessica Parker.

E non parliamo solo delle signore del grande schermo: uomini del calibro di Ryan Gosling si sono dichiarati fan sfegatati dell’arte della maglia, creando sciarpe “bizzarre” che farebbero invidia a qualsiasi fashionista. E che dire di quelle vecchie foto in bianco e nero? Russell Crowe, ferri in mano, sembra uscito da un’altra era.

Da noi, nel Bel Paese, storie come quella di Morgan che si diletta come una vecchia signora ci ricordano che lavorare a maglia ha fascino da vendere, e magari Leonardo da Vinci stesso ne era un appassionato segreto. Davvero, chi può resistere al richiamo dei ferri e del filato? E perché non proporlo come attività da fare insieme?

Appuntamenti e reunion

Copertina pagina FB Magliouomini

Chiunque pratichi un hobby è difficile che non senta, prima o poi, l’esigenza di condividere la propria passione con altre persone. Stesso dicasi del lavorare a maglia, motivo di vari appuntamenti anche in Italia.

Gli appassionati dell’uncinetto, in Italia, fanno riferimento alla pagina Facebook Magliuomini che ogni tanto fa raduni nazionali e locali e corsi, come quello di sabato 10 febbraio a Roma, a Via Doria.

In vari raduni, soprattutto in quelli più grandi, si fanno corsi come “Impara il punto brioche per creare il cappello” a “Il mandala all’uncinetto” passando per “Presa, misure e tecniche per il maglioncino del bianconiglio”.

Con oltre 9000 membri che si scambiano consigli su Facebook e postano le loro opere spesso fantasiose e sono animati – come si legge dalle pagine del sito ufficiale – dall’idea di “…condividere la passione per le arti tessili (maglia, uncinetto, filatura, ricamo ecc.) tra gli uomini dando loro uno spazio in certa misura riservato, allo scopo di riunirli, invogliarli, incoraggiarli e, in generale, per aumentare la diffusione delle arti tessili (un mondo prevalentemente femminile) tra gli uomini”.

Adriano Bocci
Adriano Bocci


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