Genitori anziani: pregi e difetti di diventare padre in età avanzata

Adriano Bocci  | 03 Feb 2024
Uomo anziano con bambina sulle spalle

Quanto spesso avete confuso un padre con un nonno?

Di recente, si nota un crescente numero di uomini che optano per la paternità in età matura, talvolta con compagne ben più giovani, magari incontrate in un secondo matrimonio. Che destino attende questi bambini?

Si discute frequentemente della scelta delle donne di diventare madri oltrepassata una certa età, in quanto si presumono (ormai erroneamente) portatrici sole di potenziali anomalie genetiche nel nascituro; tuttavia, anche assumere il ruolo di padre dai 40 anni, o in un’età avanzata, pare influenzare il rischio di determinati disturbi nel futuro bambino.

Diventare genitori quando si è superata la freschezza giovanile può, inoltre, lasciare un’impronta sulla vita del figlio, sia nell’infanzia che nell’adolescenza. Sebbene non si possa dichiarare con assoluta certezza che avere dei genitori anziani porti a conseguenze negative, tale eventualità rimane nell’ambito del possibile.

Padre anziano? Lo studio

Uno studio condotto in Olanda su oltre 71 mila persone ha messo in luce come i padri tra con più di 35-40 anni abbiano possibilità 3 volte maggiori di generare figli con disturbi quali autismo, ADHD e disturbi bipolari, rispetto a quelli nati da genitori più giovani.

Questi bambini tendono anche ad avere maggiori inclinazioni verso comportamenti come il suicidio. Importante, però, è ricordare che l’età dei genitori anziani non è assolutamente l’unico fattore: l’ambiente di crescita e le relazioni sociali influenzano profondamente lo sviluppo del bambino. Questa osservazione ci invita a non cadere nell’allarmismo perché sottolinea come il contesto in cui il bambino cresce è tanto importante quanto l’età del padre.

La psicologia lo sconsiglia

Uomo anziano con bambina sulle spalle

Diventare padre a 40 anni significa sicuramente poter dare amore e attenzioni a un bambino, ma i problemi arrivano quando il bimbo inizia a esplorare il mondo. Questa fase richiede un sacco di energia, quella stessa energia che spesso manca a un genitore “anziano”.

Tenere il passo con un figlio che corre, si arrampica e chiede costantemente stimoli diventa un vero problema. E quando arriva l’adolescenza? Qui il gioco si fa duro: i ragazzi hanno bisogno di limiti chiari, e il rischio per un padre più vecchio è di finire per essere troppo permissivo, perdendo di vista l’importanza di un’educazione equilibrata e ferma.

Un’altra faccia della medaglia per i padri più in là con gli anni è diventare iperprotettivi, agendo più da nonni che da genitori. Questo atteggiamento, nato dalla paura dei pericoli del mondo, soffoca l’autonomia del bambino e gli impedisce di imparare dai propri errori. È fondamentale, quindi, che la madre, spesso più giovane, o i fratelli maggiori, intervengano per bilanciare questa tendenza, assicurando che il figlio possa crescere libero e indipendente.

Finiti i contro, ecco un grande pro

Copertina del libro Papà vecchio fa buon brodo, di Marco Biondi
Ma allora è vero che papà vecchio fa buon brodo. Anche in formato Kindle

Fare un figlio da giovani, in piena carriera, spesso sacrifica momenti importanti con loro. Al contrario, essere genitori a 40 anni apre la possibilità di dedicare più tempo all’educazione e alla vita del proprio bambino. È necessario, però, rimanere al passo con i tempi, dal linguaggio alle tendenze, fare sport e rimanere attivi. Così facendo, i bambini difficilmente percepiranno il loro padre come “diverso” dai genitori dei loro amici, mentre cresceranno.

Adriano Bocci
Adriano Bocci


Ultimi Articoli

©  2024 Fytur Srl. P.IVA 16957971001 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur